Cerca nel blog

Libri preferiti

  • Banana Yoshimoto
  • Due di due
  • Il gabbiano Jonathan Livingstone
  • Il piccolo principe
  • Ragazze interrotte
  • Veronika decide di morire

Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

lunedì 4 ottobre 2010

Caro Gianni, ti riscrivo

Caro Gianni,
eccomi qui a scriverti un'altra lettera. Era un desiderio, questo, che mi frullava in testa da parecchi giorni, un modo per sentirti qui con me.
Questi giorni ho riempito un sacco di fogli di appunti di cose da dirti, ho scritto come una forsennata ed eccomi ora a mettere insieme i pezzi e raccontarti delle belle cose che mi stanno succedendo in questo periodo.
Ho una vagonata di cose da dirti, spero di non annoiarti, ma voglio recuperare in qualche modo il tempo perso, tempo durante il quale ti ho imperdonabilmente trascurato. Spero tu non me ne voglia.
Dopo una lunga e sofferta attesa ho finalmente davanti ai miei occhi una tua fotografia che avevo richiesto ai tuoi familiari: che bel sorriso, è contagioso, mi trasmette tanta serenità.. e quasi quasi mi commuovo....
Il dolore per la tua perdita si sta lentamente placando e, piano piano, iniziano a riaffiorare i bei ricordi, nei quali mi piace dolcemente farmi cullare.
Ma lo sai Gianni che mi manchi un casino??? Prima era come se dessi per scontata la tua presenza, avevo sottovalutato la tua malattia e tu alla fine mi hai giocato il brutto scherzo di andartene senza salutare. Eh, no! Io ti voglio sentire ancora qui con me e il mio scriverti una lettera ogni tanto è il modo che ho escogitato per far sì che il tuo ricordo non mi abbandoni mai.
Il 10 settembre è stata una giornata strana. Erano contemporaneamente un mese dalla tua partenza e tre mesi che stavo con Yuri. Non sapevo se essere triste o felice, non volevo far torto a nessuno dei due, sicchè ho diviso il mio cuore a metà, un pò per te e un pò per Yuri e spero che ad entrambi vada bene la soluzione che ho adottato.
Pensa, caro Gianni, che una sera, sarà stato un mese fà circa, mi è accaduto un episodio stranissimo.... Ero da poco andata a dormire, avevo recitato dentro di me una preghiera alla tua memoria e poi mi ero buttata sotto le coperte.
L'aria intorno a me era strana, l'atmosfera quasi rarefatta e irreale, non so dirti se ero sveglia o già nel limbo che precede l'ingresso nel magico mondo dei sogni. Ebbene, non me lo so spiegare, ma io avvertivo chiaramente la presenza di qualcuno in casa, una persona che era passata di lì per salutarmi. Eddai, dimmi che eri tu! E magari, da gran mattacchione quale sei, hai voluto farmi una sorpresa!!! Beh, ci sei riuscito alla grande! All'inizio ho preso un grande spavento, poi mi sono tranquillizzata pensando a te.
Magari la prossima volta avvisami quando passi, che almeno mi faccio trovare decente, senza quegli orribili bigodini che mi metto ogni sera in testa! E magari ci possiamo anche bere una grappa in ricordo dei bei tempi che furono...
L'altro giorno, come un flash improvviso, mi è balzato alla mente il ricordo di tutte quelle volte che la domenica, dopo messa, mi facevi guidare la tua vecchia Panda. Mi sono sempre chiesta come facesse un uomo tanto grande a stare dentro un'auto così piccola, forse tu eri snodabile e io non me ne ero accorta:))
E, una volta fatto il giro del paese, arrivavamo sullo spiazzo ghiaioso davanti alla chiesa e tu mi urlavi: "Butile di cul! Butile di cul!" E io, pazza scatenata, ruotavo al massimo il volante e tiravo il freno a mano per far compiere all'auto un paio di giri su sè stessa. Matto! L'altro giorno ci ho ripensato a questa cosa e mi sono messa a ridere da sola. Ti prometto che appena trovo uno spiazzo decente, mi lancerò nuovamente in queste folli manovre, urlando al cielo tutta la mia follia! Perchè è bello, sai, trovare dei momenti in cui fare cose folli (ovviamente non pericolose). giusto per scaricare le tonnellate di adrenalina che mi circolano nelle vene come benzina pura che aspetta solo una piccola scintilla per poter esplodere incontrollata.
Ti dirò che, nonostante il tempo sia passato, sono rimasta un pò (tanto direi) folle e spericolata alla guida: parcheggio dove mi capita, me ne frego dei divieti, passo col semaforo rosso. Yuri sostiene che si tratta del mio 15% di neuroni bruciati, percentuale variabile in base a come butta la giornata e credo che non abbia tutti i torti.
Sapessi, caro Gianni, quante cose sono successe nella mia vita negli ultimi tempi, voglio raccontarti, un pò alla volta tutti gli aggiornamenti, dobbiamo in qualche modo recuperare il tempo perso.
Ho trovato un lavoro, in realtà al momento è un semplice tirocinio, ma è di gran lunga il lavoro più bello e ricco di responsabilità che io abbia mai avuto. E ce la sto mettendo davvero tutta per imparare ogni giorno qualcosa di nuovo e mostrare ai miei responsabili che anche io sono una persona valida, che merita di avere una opportunità professionale. Per ora procede tutto bene, spero solo di riuscire a mantenere questi ritmi impegnativi. Mi sono imposta di andare a dormire presto la sera, ma già oggi sto sgarrando, ma ho troppa voglia di scriverti.
La mia salute, nonostante qualche acciacco, è in netto miglioramento. Mi sento molto più serena e felice, lucida e consapevole di ciò che mi è accaduto in passato e determinata a far sì che io non si ripeta più. Voglio godermi la vita, in tutta la sua pienezza, e come dice il grande Paolo Coelho "Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare."
E così spesso mi ritrovo a casa mia, da sola, a ballare tutta scatenata con la musica a palla, piacevolmente sgraziata, razionalmente incosciente, cronicamente fuori tempo, imperfettamente perfetta.... insomma, felicemente e insindacabilmente fuori di testa e fuori dagli schemi.
E allora via a tutte le barriere e agli intricati labirinti costruiti dalla mia mente perennemente orientata alla ricerca dell'assoluta perfezione e all'esaltazione della purezza della mia anima, disprezzando la consistenza delle cose terrene.
La vita è anche sporcarsi le mani raccogliendo la cacca del gatto e pulire le sue ciotole quotidianamente, ammazzandole formiche che infestano il mio bagno attirate dall'odore del cibo.
Sai, Gianni, da un paio di mesi ho adottato un piccolo cucciolo di gatto.Si chiama Leo (anche se io a volte lo chiamo Leopoldo o Leonardo o anche Leopino).
E' davvero dolce ma ha anche dei momenti in cui si comporta in maniera davvero folle, molto più della sua proprietaria!
Mi fa tanta compagnia visto che io vivo da sola ed ora sto scoprendo quanto è faticoso avere in casa una piccola creatura da crescere e accudire. Infatti la sera quando torno a casa, non importa quanto stanca io sia, il mio primo pensiero va a lui...Me lo prendo in braccio, me lo coccolo tutto quanto, lo riempio di baci, gli do da mangiare, gli cambio l'acqua e pulisco il suo cessetto.
E la mattina mi piange il cuore ad uscire e lasciarlo tutto solo per tutto il giorno. Lo guardo mentre parto che si arrampica sull'inferriata della terrazza e osserva l'orizzonte, forse chiedendosi quando ritornerò da lui.
Con Leo ci stiamo reciprocamente addomesticando, proprio come il piccolo principe e la volpe nel mitico libro di Saint-Exupery; perchè, come recita il libro, non si conosce solo ciò che si addomestica, addomesticare significa creare dei legami e, soprattutto, "l'essenziale è invisibile agli occhi".
E' il tempo perso per Leo che lo ha reso così importante per me. L'hai letto, caro Gianni, questo splendido libro? E' un capolavoro! Se ti va, prova lassù in paradiso a vedere nella Biblioteca Celeste se San Pietro ti può lasciare una copia in prestito per un pò, ne vale davvero la pena.
A proposito, mio caro amico, io do per socntato che tu ora sia in Paradiso, te lo meriti tutto.. Anche se, sotto sotto, un giretto nel Purgatorio io non lo disdegnerei, se non altro per conoscere persone nuove.
A questo punto sarai anche stufo di leggere i miei sproloqui, ma ho lasciato volutamente per ultima la notizia più bella, che vorrei condividere con te; ebbene sì, caro Gianni, mi sono innamorata.. e di brutto questa volta.
Peccato che tu e Yuri non vi siate mai incontrati, sicuramente ti sarebbe piaciuto. Ci sono mille cose che me lo fanno amare ogni giorno di più: è' il primo uomo che abbia amato a prima vista quanto me il sovracitato Piccolo Principe e per me vuol dire molto.. E grande e massiccio come piace a me (non apprezzo le persone troppo magre e detto da me è tutto un programma!), è intelligente e un gran dispensatore di gesti e parole d'affetto, ma soprattutto è il primo e unico uomo a cui non riesco a raccontare palle: riesce sempre a beccarmi, solo dal tono della voce, se ho combinato qualche cazzata.. E soprattutto sopperisce egregiamente alla mia ormai cronica penuria di neuroni (ho detto neuroni, non ormoni!!) che mi fa parcheggiare sui marciapiedi o nei divieti di sosta.
Concludo questa lunghissima lettera dicendoti che la promessa che ci siamo fatti a Natale la sto mantenendo, tu non ci sei riuscito ma non è colpa tua. Ci penso io per tutti e due.
Ti scriverò ancora, sperando di farti cosa gradita.. e intanto guardo la tua foto e sorrido.
Ti voglio bene!

Nessun commento:

Posta un commento