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Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

sabato 29 maggio 2010

Here comes the sun

Dietro questo mondo a sbarre, osservando il cielo e le colline dalle grate che sigillano le finestre, la vita scorre ogni giorno uguale, con i suoi ritmi e i suoi rituali ai quali mi sono abituata. 

Il tempo vola, mi sembra quasi di essere a casa, ma fra poco tutto questo sarà un ricordo lontano, tra una decina di giorni mi dimettono. Ma ricorderò ogni istante, ogni luogo, ogni profumo, le sigarette in terrazza alla mattina presto osservando il sole che sorge, le camminate nel parco, il tavolo da ping pong. Tutto rimarrà nel mio cuore, farò tesoro di tutto ciò che ho visto, fatto, imparato. E soprattutto  mi rimarranno nel cuore le splendide persone con l'anima tormentata che ho conosciuto qui dentro. Vi voglio bene, belle e brutte, grasse e magre, giovani e anziane, ognuna col suo fardello da portare. Che il vostro cammino sia senza troppi ostacoli.

E nel susseguirsi delle giornate, nella loro staticità, anche io sono riuscita a fare qualche passo in avanti. Uno dopo l'altro, molto lentamente, ma ne ho fatta di strada, Ho ancora le mie mille paure ma so che ho intorno persone che mi vogliono bene e mi possono aiutare.

E inaspettatamente, all'improvviso, senza che io cercassi nulla, è apparso un angelo nella mia vita, che non ha avuto paura di me, di quello che sono, ma mi ha accettato completamente, senza rinfacciarmi il mio passato. Mi ha dato e mi sta dando tanto amore e anche io sto scoprendo che i miei sentimenti non sono aridi come una volta.

Sto ricominciando ad amare la vita, non ho più paura di uscire da questa gabbia dorata, ho una persona tutta per me a cui donare tutta me stessa e il mio amore. Sono felice, punto e basta.

Here comes the sun and everything is all right.. I'm so in love..






sabato 22 maggio 2010

Apapaia

Ascoltavo questa mitica canzone dei Litfiba oltre 10 anni fà, quando ero una fanciulla in fiore (matta come un cavallo) che scorazzava per birrerie e concerti rock.. Rivedendo il testo, lo sento sempre più mio...

Si può vincere una guerra in due
E forse anche da solo
E si può estrarre il cuore anche al più nero assassino
Ma è più difficile cambiare un'idea ..
Yeah!
Il mi sogno è un taglio netto a tutto
E voglio che sia più reale
Potrei stare ore ed ore a parlare al silenzio
Ma è più difficile cambiare un'idea,
Oh, oh!
Il mio sogno è un mare acido
E dimmi se non è reale
Ma il sogno traveste di luce ogni cosa vivente
E non toglie la paura dei fantasmi!

Yeah! Eh!
Rispetta le mie idee!
Apapaia, apapaia, apapaia, apapaia, apapaia, pah!
Eh! Rispetta le mie idee!
Apapaia, apapaia, apapaia, apapaia, apapaia, uh!
Il mio sogno è un mare acido
E dimmi se non è reale
Il giorno traveste di luce ogni cosa vivente,
Ma non toglie la paura dei fantasmi!
Yeah! Oh, oh! Oh, oh, yeah!
Voglio idee per sopravvivere
E mille, mille, mille non bastano!
E quel sogno, sai,

Continua a chiamarmi nella profondità del mare
Una caduta dentro i vortici d'acqua
Le mie mani, che non si fermano più
Eh! Rispetta le mie idee!

Eh! Rispetta le mie idee!
Apapaia, apapaia, apapaia, apapaia,
apapaia, apapaia, apapaia, uh!
Eh! Oh, Oh oh!
Rispetta le mie idee!
(Le mie idee!)

luce

Dopo tanti giorni di silenzio e buio profondo, una piccola luce ha fatto capolino nel mio mondo.
Grazie Y. per esserti fatto trovare nel momento giusto, spero di non essere un fardello troppo pesante.
Finalmente riesco un pò a sorridere.
Anche se i fantasmi ci sono ancora....

sabato 15 maggio 2010

pro o contro

Il medico ci ha detto che alla base della nostra esistenza c'è una grande scelta di base da compiere: pro o contro alla vita.
Ebbene, di fronte a questo grande bivio, dopo lunga riflessione, io ho fatto la mia scelta: sono contro alla vita.
Non chiedo comprensione, ma il rispetto almeno quello sì.

giovedì 13 maggio 2010

No way out

oggi mi sento in trappola, non ce la faccio più a stare dietro queste sbarre. Troppa fatica e io sono troppo stanca.
Vorrei tanto salire sul tetto e provare a volare...

mercoledì 12 maggio 2010

Non disprezzare

Stamattina rovistando nel groviglio dei files nel mio computer ho trovato questa splendida poesia di Stefano Benni, inviatami anni fa dalla mia amica Gigia. Oggi in particolare la sento molto mia.

Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
L’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
Perché quando saranno passati amori e battaglie
Nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza

Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
Ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota
Il poco, il meno il non abbastanza....

martedì 11 maggio 2010

Rimmel

Sono le 22.25 di martedì sera, sto cazzeggiando su internet in attesa di prendere sonno.

Sto ascoltando in cuffia Rimmel di Francesco De Gregori, saranno dieci anni che non la sento. Mi ha scombussolato dentro, mi ha rivoltato l'anima con la sua semplice melodia. E inevitabilmente la mente corre indietro ai ricordi dei miei sedici anni quando la strimpellavo al pianoforte, trascorrendo così i pomeriggi invece di studiare.

Anche con Glauco avevamo dei bellissimi momenti in cui lui si metteva al piano e mi lasciava cantare in libertà, un fluire intenso di emozioni.

Mi sento commossa, ho tanta voglia di piangere e sciogliere così il nodo che mi chiude la gola, ma queste cazzo di paste che mi salvano dalla pazzia mi hanno precluso ogni possibilità di provare qualcosa. Sono secca e asettica. Ma almeno non sono ancora impazzita.

Santa voglia di vivere e dolce Venere di Rimmel.
Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
se per caso avevi ancora quella foto
in cui tu sorridevi e non guardavi.
Ed il vento passava sul tuo collo di pelliccia
e sulla tua persona e quando io,
senza capire, ho detto sì.
Hai detto "E' tutto quel che hai di me".
È tutto quel che ho di te.


Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla
a quella di chissà chi altro.
I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.


lunedì 10 maggio 2010

Il giorno di dolore che uno ha

Non sono parole mie ma del grande Liga; per questa volta gliele chiedo in prestito... è ciò che sento ora....

Quando tutte le parole sai che non ti servon più 

quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù

quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che

che nessuno se lo spiega perché sia successo a te

quando tira un pò di vento che ci si rialza un pò

e la vita è un pò più forte del tuo dirle "grazie no"

quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà. 

Sopra il giorno di dolore che uno ha.

Tu tu tu tu tu tu...

Quando indietro non si torna quando l'hai capito che 

che la vita non è giusta come la vorresti te

quando farsi una ragione vorrà dire vivere

te l'han detto tutti quanti che per loro è facile

quando batte un pò di sole dove ci contavi un pò

e la vita è un pò più forte del tuo dirle "ancora no"

quando la ferita brucia la tua pelle si farà.

Sopra il giorno di dolore che uno ha. 

Tu tu tu tu tu tu tu tu tu...

Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà 

quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà

quando questa merda intorno sempre merda resterà

riconoscerai l'odore perché questa è la realtà

quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or'è

che la vita è sempre forte molto più che facile

quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà

Sopra il giorno di dolore che uno ha 


sabato 8 maggio 2010

Un senso

Ho accettato abbastanza rapidamente l'idea di convivere con le sacche nutrizionali, non c'era soluzione alternativa e non voglio più tornare al rimedio estremo del sondino nasogastrico.
Ho scoperto che qui in reparto il palo in cui è attaccata la sacca si chiama George: ebbene, ora io e George abbiamo una relazione simbiotica, è il mio accompagnatore e il mio amico.
Ricordo i primi segnali di quando ho iniziato ad andare giù di testa: erano i tempi dell'università, stavo studiando con intensità per l'esame di Teoria e tecnica delle reazioni pubbliche 2, un mattone incredibile. Tra i vari argomenti, abbiamo affrontato il discorso del processo di attribuzione del senso alle cose. 
Ho studiato talmente tanto che la mia testa è andata in shut down. I pensieri sono diventati sempre più profondi e attorcigliati, scavavano dentro di me alla ricerca del profondo più profondo.
Pensavo al senso delle cose e mi chiedevo: " Ma cos'è che ha un senso? Ma la vita ha un senso? No, la vita non ha assolutamente un senso"..
E i pensieri sempre più profondi hanno distrutto tutti i miei schemi mentali, vedevo e sentivo solo il vuoto dentro di me, stavo talmente male che sono arrivata a desiderare la morte.
Adesso, a distanza di anni, ho capito che non c'è risposta ai miei quesiti, che se scavo troppo arrivo al mio vero io, entità che mi fa paura. Sento il vuoto dentro, che mi congela e mi paralizza.
Niente più pensieri cosmici dunque, ed è forse per autodifendermi che ho iniziato a diventare più superficiale: vado dalla parrucchiera molto spesso, mi trucco, compro bei vestiti, guardo il Grande fratello, leggo romanzetti rosa.
Forse un giorno troverò il coraggio per tornare a guardarmi dentro, adesso osservo solo quello che mi rimanda lo specchio e tutto sommato sono soddisfatta.


venerdì 7 maggio 2010

Viaggiare

Vorrei prendere un treno che mi porti a Paradiso Città.. parafrasando una nota canzone di Gianluca Grignani..
Vorrei viaggiare con la mia anima alta nel cielo ed osservare il mondo sotto di me. Il mondo può andare avanti anche senza di me.
Oggi mi hanno messo le sacche per la flebo, 24 ore di infusione continua di un liquido biancastro che mi circola nel corpo.. tutti questi tentativi mi sembrano solo palliativi, voglio solo volare via.
Perchè non mi lasciate farlo??? Possibile che non l'abbiate ancora capito???

giovedì 6 maggio 2010

Poesia

Oggi mi hanno regalato una poesia di William Ernest Henley, è stupenda e la voglio condividere con chiunque voglia leggerla. E' riferita alle vicende di Nelson Madela, il leader sudafricano che ha scontato trenta anni di carcere a causa della sua lotta contro l'apartheid.

INVICTUS

Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro nè ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte 
il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni 
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

mercoledì 5 maggio 2010

Disasters

Sono uscita in permesso lunedì e martedì e sono tornata a casa. Un disastro sotto tutti i punti di vista.. Sono felice di essere rientrata in clinica, qui mi sento protetta dal mondo esterno.
Ho fatto un colloquio di lavoro: tutto bene fintanto che non mi chiedono il motivo della mia invalidità, vedo che lo sguardo cambia improvvisamente, diventa più cupo e diffidente.
Inoltre i miei genitori sono riusciti ad innervosirmi più di quanto io sia in grado di sopportare. Ho fatto una selezione per un posto in tribunale e sono arrivata 51° su 92 iscritti e sentirsi dire da un proprio genitore "ma perchè arrivi sempre così in basso?" sicuramente fa girare i cojoni..
aiuto, qui in clinica il dottore si è incazzato: o si aumenta di peso o si è dimessi.. mi sento spaesata, se mi buttano fuori sono veramente su una strada..

domenica 2 maggio 2010

domenica 2 maggio

E' passato il primo maggio, festa dei lavoratori, categoria alla quale tento invano di appartenere ma forze a me oscure mi spingono invariabilmente fuori da questo circuito nonostante io faccia mille sforzi per entrarci.
Oggi mi sento un pò inquieta.. forse perchè domani torno a casa per un permesso e non so cosa combinerò.. un nuovo colloquio di lavoro mi aspetta e io spero davvero che questa volta vada bene.
Sono un pò contrariata, ho messo su qualche etto e la cosa mi innervosisce, so che è stupido ma non riesco a fare a meno di pensarci. Non riesco ancora a cambiare la mia mente, sono ancora troppo legata ai miei chiodi fissi e alle mie fissazioni.. Come fare?