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Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

lunedì 26 settembre 2011

Casini

Eccomi, sono ancora qui, con un po' di affanno per la lunga durata, nella bella villa veneta antica che ora funge da clinica psichiatrica. E' il giorno numero 55,e per motivi a me sconosciuti, continuo a chiedermi come diamine io sia riuscita a resistere tutto questo tempo. Per un po' sono stata parcheggiata, poi, a quanto pare siamo giunti alla settimana finale con la terapia giusta....e tanti casini combinati..
Grazie anche a queste innate potenzialità di combinare casini sono riuscita anche questa volta ad esprimermi alla grande. E' bello scardinare i muri di una struttura iper organizzata. Io non ho ancora capito se sono una volpe o una quaglia.. opterei per la quaglia, come Tafazzi, quel personaggio che, con una tuta nera fosforescenza e il pannolone, si dava sonore martellate sulle palle saltando tutto felice.
Anche questa volta sono riuscita il mio segno. Non so perchè, ma in ogni clinica che vado, vengo definita una paziente difficile. Ma io sono fatta così, voglio sapere che medicine mi danno, a cosa servano, come mi devo comportamene una volta uscita da qui. E penso che un po' tutti tireranno un sospiro di sollievo. Ho sollevato un polverone galattico dicendo ad un medico che mi ero portata da casa dei farmaci e li avevo finiti, chiedendogli una scorta (ma è proprio da deficienti!!). Beh, più quaglia di così è difficile essere!! L'unica cosa che mi da fastidio è che tutti sono convinti che io abbia un pusher in zona che mi rifornisce di pasticche.. Ma quale pusher!! E' la mia innata mania di farmi scorte di tutto, un comportamento un po' esagerato, ma non ho mai trafficato su con nessuno, uso gli psicofarmaci perchè il medico me li ha prescritti. E fin qui penso di essere stata chiara.
Il grande vate, ovverosia il primario, una volta venuto a conoscenza della situazione si è incazzato come una iena e ha fatto il culo tutti, medici e infermieri, proprio perchè non hanno fatto gli opportuni controlli sui pazienti in entrata.. Però con me ha dimostrato un comportamento più gentile e meno brusco. Per me l'importante è quello, anche perchè è meglio tenerselo buono visto che deve darmi la data di dimissioni.
Il tempo vola, in questo primo semestre dell'anno sono stata più in ospedali che a casa, direi che può bastare.
Questo posto è fin troppo tranquillo, pieno di gente anziana.. poi sarebbe stato bello che ci fosse un bar o un punto di incontro. Perfino il caffè del distributore è rigorosamente decaffeinato.
Ed ora, che sta finendo anche questa avventura, mi sono adeguatamente riposata, saluto con piacere i pochi amici che mi sono fatta e se un giorno dovessimo incontrarci, voglio che sia in un contesto ben diverso da questo.
Ecco, ora mi piacerebbe fare un bel viaggetto di ferie, visto che sono anni che non lo faccio. Ma anche poltrire sul divano coi gatti che mi fanno le fusa per me sarebbe il massimo.
E' stato bello, ma ora è il momento di chiudere le porte sul passato ed entrare in un mondo nuovo, fatto di allegria, divertimento e follia. Non mi interessa più capire cosa sia la normalità.
Mi tengo la mia sana follia e mando affanculo tutti i rompicoglioni.
Amen.

martedì 13 settembre 2011

E nasce l'alba

Ed eccomi, ancora nella stanza 463 di questa schifosissima clinica psichiatrica, ma ormai abbiamo tutti quanti perso il filo delle della storia, i medici continuano a propinarmi bombe di pastiglie, ma io ho ancora la carogna sulle spalle, questo giro di è avvinghiata a me e non mi vuole mollare.
Apro al finestra, il cielo è ancora grigio, il mio umore anche. Sarà una bella giornata? Chi può dirlo..E' bello vedere nascere il sole, prepararsi per una nuova giornata, sperando sempre che sia meglio della precedete.
La mattina sono sempre piena di buoni propositi e grandi attenzioni, ma poi finisce che al minimo accenno di qualcosa che va storta, io vado in paranoia. Io sono strana: devo avere la giornata pianificata fino all'ultimo secondo, il mio cervello è una griglia quadrata con un attento percorso da seguire, gli imprevisti mi incasinano la vita.
La mattina: è davvero bello godere questa pace e tranquillità al momento del risveglio, soprattutto verso le 6, da sola, nessun che rompe le scatole, e godere la brezzolina fresca fumando una buona sigaretta.
A me piace molto, come periodo dell'anno anche l'autunno, quella che Giovanni Pascoli (almeno credo fosse lui) chiamava”l'estate fredda dei morti”. E' l'ultimo periodo dell'anno in cui si riesce a godere gli ultimi residui di caldo. Andare per i boschi in questo periodo è meraviglioso, calpestare le foglie secche, raccogliere le castagne: io ci godo di questi piccoli gesti.
A me basta poco per essere felice,alzarsi presto per guardare il nascere dell'alba, respirare aria pura e non pensare proprio a niente.