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Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

martedì 17 agosto 2010

Lettera ad un amico

Caro Gianni,
è passata una settimana, giorno più giorno meno, da quando te ne sei andato e io continuo a soffrire per la tua perdita, soprattutto perchè mi ha colto come un fulmine a ciel sereno, non sapevo che le tue condizioni erano peggiorate, ed è forte il rimpianto per non averti salutato.
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che io non ho titolo per essere così addolorata, in confronto a quanto possono provare la tua mamma, tua moglie e tua figlia.. Ma tu eri un caro amico, una persona a cui volevo un gran bene. Hai fatto parte della mia vita, abbiamo condiviso bei momenti e anche se negli ultimi anni ci siamo persi un pò di vista, non ho mai smesso di pensare che eri una delle persone più belle nel giro delle mie amicizie.
Quando ho avuto la notizia della tua scomparsa ho pianto disperatamente, come non facevo da tempo immemorabile. Inizialmente la mia rabbia si è rivolta contro chi sapeva che stavi per andartene e non mi ha detto nulla, poi l'ho dirottata verso me stessa. Ha avuto ragione mia mamma quando mi ha detto: "potevi pensarci prima".
Ed è per questo che continuo a sentirmi in colpa, non me la perdono. Ti ricordi quando a Natale ci siamo visti e ci siamo abbracciati forte forte, ripromettendoci che ce l'avremmo fatta? E perchè invece mi hai lasciata sola a combattere?
E poi l'impegno a trovarci a bere qualcosa ma quando tu mi cercavi, io non c'ero mai, sempre a macinare vasche in quella fottuta piscina, che mi ha tenuta troppo a lungo isolata dal mondo.
Ho trascorso una settimana d'inferno, con un senso di angoscia profonda, come un macigno pesante piazzato nel cuore e notti agitate, funestate da brutti sogni.
Ho cercato di anestetizzare il dolore buttandomi a capofitto nell'attività fisica e nel bere un bicchiere di grappa o di limoncello la sera dopo cena, per portare la mia consapevolezza nel limbo.
Adesso finalmente ho capito che non esistono farmaci o antidoti al dolore, ma che questo va vissuto, accettato e metabolizzato. E' la vita, ed esperienze come queste aiutano a crescere e soprattutto a capire quanto sacra è la vita, e che la vita va vissuta in pieno, accettando a braccia aperte i doni che ci porta e superando con santa pazienza gli inevitabili ostacoli a cui ci pone di fronte.
Quando ti ho visto disteso nella bara, non riuscivo a distogliere lo sguardo dal tuo viso, ero come in catalessi. Mi veniva voglia di dirti: "Su Gianni, smettila di dormire! Alzati e andiamo al bar a berci uno spriz"! Quell'aperitivo che per colpa mia non abbiamo mai bevuto. Ma tu non mi sentivi, continuavi a rimanere fermo e io stavo male.
Adesso però è giusto che io riprenda il mio cammino, e soprattutto che smetta di sentirmi in colpa. Il nodo al cuore pian piano col tempo si scioglierà... Io diventerò grande e mi porterò sempre dentro il tuo ricordo.
Ti ricordi quella volta che siamo andati alle cascate di notte a mangiare l'anguria, e le mie mitiche feste di compleanno??? Sei stato un mito quando ti ho visto alzarti la mattina successiva e andare via barcollando, pronto per andare a lavorare!!! E quando venivi a trovarmi a casa mia? E quando per il tuo matrimonio ho messo insieme il coro e ti ho regalato la maglietta del concerto rock che avevo organizzato a Plaino? Ci penso a tutti questi bei ricordi e mentre ti scrivo, il mio viso si distende ed esce fuori un sorrriso. Da lassù aiutami ad avere sempre questo sorriso sulle labbra, anche quando mi si presenteranno altre prove dure da superare.
Ti ho voluto bene e te ne voglio ancora tanto. Grazie per essere stato parte della mia vita, tu non sei morto, il tuo ricordo rimarrà per sempre indelebile nel mio cuore. Ciao Gianni!

giovedì 12 agosto 2010

Quello che ha imparato Paolo Coelho

Paolo Coelho è una gran persona, è uno dei miei  scrittori preferiti, ha vissuto una vita veramente particolare, è stato anche ricoverato in un istituto psichiatrico perchè era una persona dotata di una sensibilità particolare, scambiata da medici incompetenti per malattia mentale.
Non ho ancora iniziato a leggere la sua biografia che mi ha regalato la zia Gigia ma so già che sarà una lettura molto coinvolgente.
Anni fa ho trovato alcune sue citazioni, riguardano le cose che ha imparato nella vita e che vorrei poter imparare anch'io, anche se ho molta strada ancora da fare. Eccole qui:

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:

Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.

Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.

Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso.

Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.

Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

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Oggi ho saputo che è morto un mio caro amico che era ammalato da tempo. La cosa che mi ha fatto rabbia è che eravamo d'accordo di trovarci a bere qualcosa prima o poi ma tutte le volte che mi cercava io ero sempre impegnata, a macinare vasche in quella piscina di merda.

Mi rimane il rimpianto di non averlo salutato, gli volevo un gran bene, abbiamo passato bei momenti assieme.

A Natale ci eravamo incontrati e ci eravamo abbracciati forte forte, con la promessa reciproca che ce l'avremmo fatta. Conservo ancora il suo sms in risposta ai miei auguri:
"Grazie cara Luisa. Ricambio gli auguri sicuro che anche tu farai la tua lotta. Ce la possiamo fare! Un abbraccio! Gianni."

Ora che lui non ce l'ha fatta, mi assumo io l'impegno per tutti e due di farcela, di guarire una volta per tutte. Voglio vivere, voglio combattere, so che da lassù lui mi guarda e sorride.

Il suo viso sereno quando l'ho visto oggi disteso nella bara mi ha dato una sensazione davvero forte: ha smesso di soffrire ed ovunque sia, so che finalmente sta bene.

E per una vita che finisce, un'altra incomincia. E' nato Tommaso, figlio del mio amico Luigi e della sua morosa Cristiana. Che la vita gli sorrida sempre.

E' un mondo talmente ingiusto a volte, ma in fondo è ancora molto bello....

martedì 3 agosto 2010

una vita in vacanza

C'è chi farebbe i salti di gioia al mio posto, sono perennemente in ferie, senza mai un lavoro se non fisso almeno continuativo.
Nella mia mente nel corso degli anni si è formata la convinzione che una persona vale se ha un lavoro onesto e socialmente riconosciuto e io, non avendo nulla, di conseguenza non valgo niente.
Questo è il pensiero altamente distorto contro il quale sto combattendo in questi giorni; lo voglio sconfiggere prima di tutto per me e per la mia tranquillità e poi anche perchè non voglio far preoccupare le persone a me care.. La faccia triste di Yuri quando è in pensiero per me è un coltello che ferisce il cuore e io voglio che il mio uomo sia felice, sempre e comunque, anche se io sono una persona che si porta dietro un pò di fardelli pesanti.
Certe volte i miei pensieri sono talmente incasinati e attorcigliati che mi fanno venire il mal di testa e allora spengo tutti gli interruttori e vado a farmi un giro al parco.
Mi ripeto come un mantra "sei in ferie" e allora, cazzo, godiamocele queste fottute ferie... A settembre si penserà al da farsi sul lavoro, ora sarebbe solo un combattere contro i mulini a vento.
Sapevo che non sarebbe stata facile la vita fuori da Teolo, a volte è facile e a volte è tanto difficile che temo di non farcela. Sono caduta, mi sono rialzata e ho ripreso a camminare..
Voglio godere la mia vita e il mio uomo fantastico.

vorrei un giorno poter dire:
"....nascere a mani vuote,
morire a mani vuote,
ho contemplato la vita nella sua pienezza,
a mani vuote..."