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Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

venerdì 29 aprile 2011

Delusa

Mi sento molto delusa e rattristata. Forse dovrei fregarmene, far finta di nulla, ma purtroppo non ci riesco.
Sono rinchiusa in questa maledetta clinica psichiatrica dal 1 aprile e da quel momento molti amici o pseudo tali sono spariti. Volatilizzati. Eppure erano tutti lettori appassionati del mio blog.... Quindi nessuno può dire:" Ma io non sapevo niente..."
Quando facevo il clown, facendo divertire tutti in palestra oppure scrivendo assurdità sul mio blog, ero amata, tanti baci ed abbracci. E poi?
Sono malata, sono in una casa di cura. Faccio paura? Cosa temete? Che vi pianti addosso un coltello nella schiena? Che mi rotoli per terra con la bava alla bocca?
Io sono  fatta così, nel bene e nel male. Sono allegra, divertente, socievole ma anche triste, scoraggiata, soffro di ansia, depressione e disturbi alimentari. In pratica una borderline girl. Chi vuole essermi amico deve accettarmi come sono e non cercarmi solo quando sono simpatica e divertente.
D'altronde Peter Gabriel nella sua bellissima canzone "Don't give up" dice "No one wants you when you lose". Nessuno ti vuole quando perdi. E, cavoli, se ha ragione.
Grazie al cielo ci sono degli amici VERI che mi sono sempre stati vicini, anche solo con una parola, in tutti i miei momenti, quelli belli e quelli brutti, incitandomi a combattere.
E li voglio ringraziare tutti, ad uno ad uno: Maurizio, George, la Gigia, Caterina, Nicoletta, Yuri, Antonia ed Anna, Angela, mia cugina Claudia, Fabar, Francesca D.L., il Grat, Stefano.
Per fortuna la canzone di Peter Gabriel ha anche parole di speranza, alle quali mi appiglio saldamente:

" don't give up
'cos you have friends
don't give up
you're not beaten yet
don't give up
I know you can make it good"

Traduzione:
"Non mollare, perchè gli amici ce li hai, non mollare perchè non sei ancora sconfitto, non mollare, lo so che ce la puoi fare".

E ancora:
" rest your head
you worry too much
it's going to be alright
when times get rough
you can fall back on us
don't give up
please don't give up"

Traduzione:
"Riposa la tua mente, ti preoccupi troppo, andrà tutto bene, quando i tempi si fanno duri, puoi appoggiarti a noi, non mollare, ti prego, non mollare".

Ed infine:
" don't give up
'cause you have friends
don't give up
you're not the only one
don't give up
no reason to be ashamed
don't give up
you still have us
don't give up now
we're proud of who you are
don't give up
you know it's never been easy
don't give up
'cause I believe there's the a place
there's a place where we belong."

Traduzione:
"non mollare, perchè gli amici ce li hai, non mollare, non sei il solo, non mollare perchè non c'è nessuna ragione per vergognarsi, non mollare, noi ci siamo ancora, non mollare perchè noi siamo orgogliosi di ciò che sei, non mollare perchè lo sai che non è mai stato facile, non mollare perchè c'è un posto a cui appartieni".

Grazie dal profondo del mio cuore a tutti i miei fidati amici, vi voglio bene. E ai conoscenti, un cordiale saluto.

E ricordatevi: i veri matti non siamo noi!!!
E io barcollo ma non mollo!!!!!

venerdì 22 aprile 2011

Non si finisce mai di imparare

Oggi, 22 aprile 2011 ho imparato che:

-io (e come me tante altre persone) siamo ipersensibili perché è come se fossimo senza pelle. Le emozioni belle ma soprattutto le cose brutte, gli eventi dolorosi, la tristezza altrui ci penetrano dentro con una facilità in credibile e ci ricoprono l'anima di un velo nero come il catrame;

- che devo imparare a farmi crescere la pelle per proteggermi dal mondo e curarla con amore e pazienza;

- che devo iniziare a prendere le distanze: non posso farmi carico del dolore altrui, non ho la forza per farlo e non sarebbe neanche giusto;

- aiutare, comprendere, essere vicina, con la giusta amorevolezza ma con saggia obiettività;

- le ferite col tempo si rimarginano, bisogna avere pazienza e soprattutto non crogiolarsi nel dolore, piangendosi addosso;

- non sentirmi in colpa per ciò che potevo fare e non ho fatto oppure se ho fatto del male a qualcuno. L'importante è imparare a perdonare me stessa soprattutto per tutto il male che mi sono fatta consciamente ed inconsciamente;

- sfruttare le mie potenzialità e (modestamente) non sono poche;

- non posso portare il mondo sulle mie spalle, è troppo pesante;

- vivere con leggerezza d'animo ma non con superficialità;

- rispettare tutti, anche se a volte incontriamo persone che non ci piacciono.

Penso che per oggi possa bastare. L'importante ora é agire.

“Hey Jude, don't make it bad,
take a sad song and make it better
remember to let her into your skin
then you'll begin to make it better....”




giovedì 21 aprile 2011

Voglia di casa

Caro Gianni,
scrivo a te perché in questo periodo sei il mio interlocutore preferito.
E' un periodo strano. Mi trovo ricoverata ormai da 21 giorni e adesso proprio non ce la faccio più. Mi sento in gabbia. E soprattutto sento che questo non è il posto dove devo stare adesso.
Ho raggiunto dei traguardi ragguardevoli: non ho più quella rabbia e aggressività che mi caratterizzavano i mesi scorsi, non sento più la necessità di scagliare piatti contro il muro oppure tirare calci alle pareti.
E soprattutto sono più serena nei tuoi confronti. I medici direbbero che “ho elaborato il lutto”, io semplicemente dico che ho finito di sentirmi in colpa per non averti salutato prima della tua partenza. Quel grosso masso che mi appesantiva l'anima è scomparso. Si è dissolto. Ho capito che le cose sono andate come dovevano andare, io non ho colpe e so che dall'alto tu continui a proteggermi e vegli su di me.
Non ho più il forte desiderio di raggiungerti, penso che ci siano ancora molte cose che posso e voglio fare in questa vita, per cui il nostro incontro è solo rimandato.
Di te mi rimane lo splendido ricordo di una persona forte, allegra, fuori di testa, pieno di sensibilità e quel tuo sorriso ce l'ho sempre stampato nella mente.
Voglio pensare che sia stato tu ad aiutarmi a far sparire quel velo nero che avvolgeva la mia anima e questa è una prova tangibile che mi stai proteggendo.
Ora è il momento di dare una svolta. In questo luogo di sofferenza e di dolore, sto assorbendo tutta la negatività che c'è dentro come una spugna. Sono sempre stata troppo sensibile e questo non va bene. Mi si ritorce contro.
Voglio essere circondata da persone positive e vivere in un ambiente sereno. Che non è questo.
Ciò non toglie che io qui abbia conosciuto delle persone straordinarie a cui voglio un bene dell'anima, ma adesso è ora di tornare a casa.
Ci sono troppe cose che mi aspettano: il mio uomo che dorme da solo e un letto vuoto a metà mette tristezza, ho un lavoro, due gatti (soprattutto Leo sente la mia mancanza in maniera molto forte), una casa a cui badare, il mio corso di contabilità, la palestra e tutte quelle piccole cose che messe assieme ti fanno arrivare a fine giornata con un sorriso sulle labbra e non con la carogna sulle spalle.
Per cui spero e voglio che la prossima lettera che ti scriverò sarà dal computer di casa e non da questa clinica che mi sta opprimendo.
Rivoglio la mia vita. Con rinnovato entusiasmo e serenità.
Grazie per tutto quello che hai fatto e che farai per me. Ti voglio bene.
Lu

venerdì 8 aprile 2011

Niente paura

C'è una poesia che, quasi magicamente, mi salta fuori periodicamente da vecchi quaderni dimenticati, e sembra quasi che lo faccia apposta, proprio per venirmi in aiuto quando sono in difficoltà; soprattutto in questi ultimi due giorni in cui ho avuto e sto tuttora avendo dei problemi fisici che mi spaventano molto. Leggerla mi da tanto coraggio.

INVICTUS

Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro nè ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto stretta sia la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

Adesso ho tanta paura... spero che questa poesia mi accompagni in un lungo sonno ristoratore e mi culli con le sue dolci parole.
Good night everybody..



Greatest love of all

Greatest love of all è una splendida canzone di Whitney Houston che ascoltavo quando avevo 14 anni e puntualmente ogni volta mi faceva venire i brividi lungo la schiena e i peli dritti.
Mi è capitato di riascoltarla, quasi per caso, in questi giorni e, come ai vecchi tempi, mi ha emozionato fin nel profondo, anche perché ha un testo favoloso.

Eccolo:

I believe the children are our are future
Teach them well and let them lead the way
Show them all the beauty they possess inside
Give them a sense of pride to make it easier
Let the children's laughter remind us how we used to be
Everybody is searching for a hero
People need someone to look up to
I never found anyone to fulfill my needs
A lonely place to be
So I learned to depend on me


I decided long ago, never to walk in anyone's shadows
If I fail, if I succeed
At least I live as I believe
No matter what they take from me
They can't take away my dignity
Because the greatest love of all
Is happening to me
I found the greatest love of all
Inside of me
The greatest love of all
Is easy to achieve
Learning to love yourself
It is the greatest love of all


I believe the children are our future
Teach them well and let them lead the way
Show them all the beauty they possess inside
Give them a sense of pride to make it easier
Let the children's laughter remind us how we used to be


And if by chance, that special place
That you've been dreaming of
Leads you to a lonely place
Find your strength in love.

E questa è la traduzione per chi non è molto pratico di inglese:


Io credo che i bambini siano il nostro futuro,
insegnate loro tutto il possibile e poi lasciate che prendano la loro strada
mostrate loro tutta la bellezza che hanno dentro
dategli motivo di essere orgogliosi per rendere tutto più facile.
Lasciate che i bambini ridano, ci fa ricordare come eravamo.


Tutti quanti sono in cerca di un eroe
le persone hanno bisogno di qualcuno che sia il loro punto di riferimento.
Io non ho mai trovato nessuno che realizzasse i miei desideri,
oppure un piccolo posto dove starmene per conto mio
e così ho imparato a dipendere solo da me stessa.

Molto tempo fa ho deciso di non camminare nell'ombra di nessuno,
se fallisco, se ce la faccio
almeno vivo come pare a me.
Non importa ciò che mi portano via,
ma nessuno può rubare la mia dignità.

E' perché l'amore più grande di ogni cosa
sta vivendo dentro di me,
ho trovato l'amore più grande
proprio dentro di me.
L'amore più grande
è facile da ottenere.
Imparare ad amare se stessi
è il più grande amore che esista.

Io credo che i bambini siano il nostro futuro,
insegnate loro tutto il possibile e poi lasciate che prendano la loro strada
mostrate loro tutta la bellezza che hanno dentro
dategli motivo di essere orgogliosi per rendere tutto più facile.
Lasciate che i bambini ridano, ci fa ricordare come eravamo.


E se per caso quel posto speciale
che stai sognando per te
ti porta in un luogo solitario,
trova la tua forza nell'amore.

La traduzione non è perfetta ma spero che renda bene ciò che voglio esprimere.
Io lo sogno, lo bramo questo grande amore per me stessa. Solo così potrò ricominciare ad amare la vita e il mondo.

Ma so che ce la farò.

giovedì 7 aprile 2011

Ragazze interrotte

Ormai sono sei giorni che mi trovo a Teolo, splendido paese immerso nei Colli Euganei, nel quale c'è una clinica psichiatrica, un enorme palazzo grigio che si erge sulla cima di una collina e domina il panorama.
C'è gente di tutti i tipi: tossici, alcolisti, depressi, maniaci, nevrotici, psicopatici, anoressiche, bulimiche, obese e chi più ne ha più ne metta. E' incredibile pensare a quante persone ci siano qui dentro.
Ci sono già stata due volte negli ultimi due anni, diciamo che, non avendo i soldi per andare in ferie, mi passo uno o due mesi in clinica senza spendere un centesimo, tanto tutto è gratis, dal vitto all'alloggio, alle medicine.
Gli altri anni mi sentivo al sicuro qui dentro, protetta dalla malvagità del mondo esterno, con tante persone che mi facevano dimenticare la solitudine che provavo a casa.
Adesso è diverso. La rabbia e l'aggressività che provo verso il mondo mi fanno sentire in gabbia, prigioniera di queste asettiche inferriate che sono ovunque. Forse per evitare che qualcuno si butti giù.
Vorrei prendere a calci tutto e tutti.
Il mio umore è altalenante come un avventuroso viaggio sulle montagne russe. A volte sono mostruosamente agitata, altre volte invece sento che i raggi di questo bel sole entrano nel mio cuore e lo riscaldano, facendomi fare pace con la vita.
Io sono ricoverata al quarto piano, composto esclusivamente da un'utenza femminile, giovani, anziane, anoressiche, bulimiche, psicopatiche....
Siamo delle ragazze interrotte.
Non so se qualcuno di voi abbia letto il libro o visto il film omonimo, ma se decidete di farlo, capirete come siamo fatte e com'è che funziona qui dentro.
Qui c'è una terrazza con le inferriate stile prigione, con delle panchine per sedersi, godere il panorama e fumare una sigaretta in santa pace.
A dir la verità, da quest'anno è proibito l'accesso alla terrazza perchè ci sono lavori in corso, ma io ci vado lo stesso... e scambio due parole con gli operai.
Tra le novità, hanno ricavato un angolo fumatori in un'ala esterna al piano, ma è così asettica con tutte quelle inferriate fitte fitte e le scale di metallo, e tutto questo mi fa sentire in gabbia.
E mentre fumo, cammino avanti e indietro contando le piastrelle. A volte tiro qualche calcio per non dimenticare tutto quello che ho imparato a kick boxing.
Nella clinica c'è anche un grande parco immerso nel verde, pieno di sentierini che formano un intricato labirinto dove mi perderei sicuramente se fossi da sola, ma per fortuna c'è l'insegnante di ginnastica che ci fa da sapiente guida.
Ci sono persone veramente belle qui dentro, anime tormentate, ma sono convinta che scavando in profondità, con l'aiuto dei terapeuti, riusciranno (compresa me) a buttare nel cesso questo enorme male di vivere.
Adesso ho iniziato anche io a scavare ed ho scoperto delle cose che mai e poi mai avrei immaginato. Chissà quali altre sorprese riserverà il mio inconscio? Sono proprio curiosa.
Nonostante i primi giorni io abbia preferito isolarmi dal mondo, dormire tutto il giorno e tirare calci contro i muri, adesso, molto lentamente, sto intravedendo qualche timido raggio di sole.
Mi sta tornando voglia di fare tutte quelle cose per le quali avevo perso tutto l'interesse, scrivere, leggere, studiare, fare attività fisica.. Il sesso non ancora, ma diamo tempo al tempo!!!
Spero con tutto il cuore che continui così. Anche perchè essere borderline a volte è davvero faticoso.
Qui ho conosciuto delle belle persone: in primis Veronica, la mia compagna di stanza e di confidenze, che ha un viso davvero stupendo, di una dolcezza disarmante e un'anima sensibilissima.
Poi ci sono Bruna, conosciuta durante lo scorso ricovero, le altre due compagne di stanza Natalia e Dana, poi Sheila, Doriana, Barbara, Samanta ed altre di cui ora non ricordo il nome.
Ma quella che mi ha colpito più di tutte è Silvia, dolce e tenera creatura con un bel cesto di capelli ricci, lo sguardo perso nel vuoto, totalmente incapace di esprimere quello che prova.
Cammina avanti e indietro su e giù per il corridoio, senza rivolgere la parola a nessuno.
Spesso piange disperata, allora io la abbraccio, le chiedo cosa c'è che non va e lei riesce solo a dire: "Non ce la faccio più".
Allora ho preso l'abitudine di prenderla per mano e camminare con lei lungo il corridoio. Ogni tanto ci fermiamo alla finestra e le faccio guardare lo splendido panorama, sperando che lo rassereni almeno un pò.
Poi la porto in camera, la metto a letto a fianco della sua bambola di pezza e lascio che riposi tranquilla e si culli in dolci sogni.
Ecco, queste siamo noi, tutte svalvolate, ma non abbiate timore, pregiudizi o diffidenza. La cattiveria non è qui dentro, ma fuori, nelle persone più insospettabili.
Lasciate da parte i pregiudizi e avvicinatevi a noi.
Non ve ne pentirete...


domenica 3 aprile 2011

What shoul I say

Non me ne vogliano gli Speed, ma c'è una loro canzone il cui testo mi piace da morire e lo voglio riportare qui, ora.. Sento come se mi appartenesse, perchè sono stata molto brava a mandare tante belle cose a puttane quando tutto andava a meraviglia...

WHAT SHOULD I SAY

Should have said I was sorry?
Should have said I cared for you?
Should have said I needed you?
My feelings were always true


Maybe I tried to stop you
When you told me you were leaving me
Tried to make you turn around
When the lights were going down on me and you
And If I told you would you believe?


Should have said I loved you?
Should have said I was dying for you?
Should have said "this song's for you"?
My words were always true
And If I told you would you believe?


Every little thing I ever said
Was some kind of joke or just a kind of game
You never seemed to get it anyway
And now we're over, I must say


Should I have said "I'm sorry"?
When you know for certain it isn't true
Should I have said "I'll miss you"?
Altough I'm missing a reason for me and you
Behind the shadow of a reasonable doubt


Every little thing I ever said
Was some kind of joke or just a kind of game
You never seemed to get it anyway
And now we're over, I must say

Should I say I'll miss you, I'll need you, I'll take you in my heart
The feelings between us will never be apart
And If I told you would you believe?

Every little thing I ever said
Was some kind of joke or just a kind of game
You never seemed to get it anyway
And now we're over, I must say

Chiedo scusa dal profondo del mio cuore a tutte le persone a cui ho fatto del male...
Borderrline fino nel profondo dell'anima..
Ci sarà un futuro anche per me?

Ciao Gianni

Ciao Gianni,
è tanto che non ti scrivo, ma sei sempre nei miei pensieri. Per la verità non riesco a smettere di pensare a te, sapere che non ci sei più mi spacca l'anima.
Io mi trovo di nuovo nella clinica per anime tormentate che mi ha visto ospite già due volte negli ultimi anni.
Ma questo giro è troppo dura. Non ce la faccio. Sono piena di rabbia e aggressività. Vorrei spaccare tutto. Ho un'ansia che mi toglie il respiro. Niente ha più un senso per me ora.
Sono imbottita di tranquillanti che mi spengono la mente e mi impediscono di pensare.
Ma io voglio essere cosciente, vivere il mio dolore.
Ho messo la tua foto sul comodino, ti guardo sempre e cerco conforto nel tuo sorriso.
Come stai? Com'è la vita lassù in paradiso?
Ho tanta voglia di raggiungerti e mettere fine a questa vita di merda che non sopporto più. E' un carico troppo pesante.
Non riesco più a combattere, ho raggiunto il limite di sopportazione.
Ti prego, veglia su di me, proteggimi, aiutami ad andare avanti. Dammi un pò della tua forza per combattere.
Non riesco più ad apprezzare nulla, neanche questo splendido panorama sui colli euganei e neppure un bel cielo azzurro.
Voglio tornare a casa. Prendere una bella manciata di pastiglie e dormire per sempre.
Così finalmente ci possiamo reincontrare e farci qualche partita a briscola nel bar del paradiso (sempre che non mi mandino all'inferno o al purgatorio), bere uno spritz e raccontarci barzellette.
Voglio venire da te.
Mi manchi tanto.

sabato 2 aprile 2011

Welcome back

Ormai è un appuntamento ciclico.. il mio mese o anche di più di vacanza a Teolo non me lo toglie nessuno. Per i non addetti ai lavori Teolo è una clinica psichiatrica dove rinchiudono le persone svalolate come me. E questo giro sono più fuori di testa del solito.
Ero contenta di tornarci, persino felice di essere nella stanza dell'anno scorso, con vista sullo splendido panorama dei Colli Euganei... Peccato solo che ho il letto vicino al bagno e la visuale è ostruita da una tipa altamente rompicoglioni che non mi lascia lavorare al computer la sera perchè le da fastidio il click del mouse. Nessun problema, sono sempre pronta alla rissa...
Ma quest'anno tante cose sono cambiate... Non c'è più l'accesso alla terrazza con le grate dove ci riunivamo a fumarci una bella sigaretta, la gente che c'è non mi ispira tanto. E io mi sento chiusa in gabbia. Voglio scappare. Ma sono imbottita di tranquillanti fino al buco del culo altrimenti spacco tutto...
Oggi la carogna ha preso il sopravvento e ha fatto un casino enorme, mi hanno dovuta sedare.
Questa volta non ho via d'uscita.
Sono troppo stanca.
E lo so, molti non apprezzeranno ciò che sto per scrivere. Due semplici parole: voglio morire.
E per ora ho detto tutto.