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Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

domenica 26 agosto 2012

Uggiosa domenica pomeriggio

Ed eccomi qui, inesorabilmente quarantenne, seduta al mio tavolo con il cervello che è andato in corto circuito. Sono stanchissima ma non riesco a trovare sollievo nel riposo, per cui ho deciso di dedicarmi a buttare giù nero su bianco tutti i mile pensieri che mi stanno violentemente navigando nella mia testa.
Ebbene sì, ho compiuto 40 anni, ma come mi ha detto la mitica zia Gigia io non ho compiuto quarant'anni ma bensì due volte 20 anni.
E se i miei 20 anni sono stati mitici, non vedo l'ora di godermeli tutti questi anni che mi vedranno protagonista di mille avventure ed esperienze nuove..
E' tutto così eternamente inesorabile... ieri eri col maglione che tremavi di freddo e oggi ti risvegli con una cappa di afa che vorresti mettere la testa in freezer. E domani inizieranno le prime pioggerelle autunnali. Le scuole ricominceranno, si rimetterà in moto la macchina burocratica che col caldo estivo era andata in riposo, insomma, ricomincia lentamente ed inesorabilmente la solita vita, l'eterno divenire. Almeno per chi si lascia vivere. Ma io voglio vivere e assaporare in pieno il gusto della vita (oh God, sembro la pubblicità dell'Amaro Averna!)...
E poi l'autunno.. la mia stagione preferita.. l'estate fredda dei morti come la chiamava Giovanni Pascoli.. Le foglie gialle che cadono e che si ammucchiano, io che mi diverto come una matta a camminarci sopra, quell'aria frizzante che si ode soprattutto passeggiando per i boschi, l'odore delle prime caldarroste, il sole che quando tramonta è una gigantesca palla di fuoco..
Per me l'autunno è come un nuovo anno che inizia, il 31 dicembre non mi ha mai detto nulla di particolare, è solo una banale data di calendario ed un pretesto (non per me, ovviamente) per farsi saltare in aria coi petardi.
E' quando finisce il caldo che ti rendi conto che è finita un'altra stagione della tua vita e allora giri pagina e vai avanti, entustusiasta di fare mille cose e con tanti progetti nella mente.. Almeno così è sempre stato per me..
Ora non ho alcuna intenzione di voltarmi indietro e fare bilanci, al momento non me ne può fregare di meno. Voglio fare progetti, prego che i miei desideri si avverino e lavoro affinchè questo accada.
Ammetto che tante volte sono partita entusiasta con nuovi progetti e poi mi sono presa delle solenni mazziate, ma fa parte del gioco e poi ti rende più forte. E a proposito di forze, sto notando con piacere che la mia forza fisica è nettamente superiore a quella di dieci anni fa. Ho più resistenza anche perchè quando le circostanze me l'hanno richiesta ho tirato avanti con la pura adrenalina del mio corpo pur di raggiungere i miei traguardi. E qui mi riferisco alla seconda laurea, non so come, ma ci sono arrivata stisciando dalla fatica e dal sudore ma ho fatto un figurone.. per poi sbriciolarmi in mille pezzi i giorni successivi.
Ma a parte questo, la mia forza, unita  alla maturità (saggezza è una parola troppo grossa) che ho finalmente raggiunto, penso di poter fare qualsiasi  cosa.
Forse anche perchè, sotto sotto, sono finalmente serena nonostante i malanni e gli acciacchi con cui sono costretta a convivere.
E allora avanti! Pronta per la quarantesima volta a girare pagina... le idee non mancano.. e se avrò un pizzico di fortuna, il mio sogno di diventare scrittrice finalmente si avvererà...
 
 
 
 
 

domenica 17 giugno 2012

Gianni nei miei pensieri

Mio caro Gianni,
è una vita che non ti scrivo, ma, credimi, non mi sono mai scordata di te.. Ho sempre la tua foto in bella vista sulla scrivania, a volte la uso come righello, spero tu non ne abbia a male..
Ma un sorriso e un saluto non dimentico mai di fartelo... Una notte ti ho anche sognato e tu, tutto serio, mi hai detto: "Che ci posso fare? Dovevo andarmene, era il mio turno". E vabbè, accettiamo il fatto che era il tuo momento ma la tua mancanza ci sarà sempre e non andrà via mai... Pensa che per poter parlare con te ho fatto la follia di andare da due medium (seri per fortuna) per poter ricevere parole di conforto... Ma tu, o l'allucinazione che ho provato, mi hanno ribadito il medesimo concetto: dovevi andartene. Punto e basta.
La realtà a volte sa essere davvero bastarda. Dobbiamo corazzarci.
E noi due dove eravamo rimasti? Da quanto tempo non ti scrivo???? Forse un anno o anche più... Quante cose sono successe, tanti ricoveri, troppi forse, tanto che ora non ne voglio più sentir parlare, la vita vera è fuori da quelle realtà ovattate..
Intendo volutamente tralasciare il racconto delle mie sfighe fisiche, sai, i soliti problemi di salute. Ormai ci sono e ci saranno sempre, l'importante è imparare a conviveci pacificamente (o quasi).
Pertanto ti parlerò solo delle cose belle che mi sono capitate nell'ultimo anno.. mamma mia, quanto tempo è passato!! Mi guardo indietro e vedo che di strada ne ho fatta tanta anche se a volte mi sembra di essere ferma, statica, impietrita come una statua greca...
Intanto la mia abilità di scrivere, unitamente alla mia fantasia e all'abilità di mescolare le parole, mi hanno dato grosse soddisfazioni. Dal mio blog ho estrapolato tutti i post che avevo fino a quel momento scritto ed ho ricavato un libro. Certo, non sarà mai pubblicato da un editore visto che mi chiedono cifre astronomiche ma almeno il gusto di farlo leggere ai miei amici è stato bellissimo. Sto completando il mio primo racconto che giace sul mio computer da più di un anno, ma io scrivo solo quando sento l'impellente ispirazione. Voglio trovare un finale spiazzante e so che prima o poi la lampadina si illuminerà.
Non mi dispiacerebbe scrivere un altro libro, così, per il gusto di fare qualcosa di concreto con la mia umile arte.
Ma la notizia bomba è, caro Gianni, che mi sono sposata. L'avresti mai detto??? Io di certo no. Ma Marco è stato un grande, ha saputo aspettare senza fretta per più di un anno finchè io mi sono sentita pronta. Lui è l'unica persona in grado di farmi ragionare quando inizio a sproloquiarie con le mie bizzarre uscite... Forte come una roccia, intelligente come pochi, dolce ma non mieloso. E soprattutto rispettoso, non mi giudica mai. L'ho azzeccata giusta questo giro!!!
Ma ho anche costruito delle stupende amicizie, adesso non te le cito tutte, ma ho conosciuto in vari contesti persone straordinarie. L'unico problema mio è che sono terribilmente orsa, non voglio mai uscire di casa ma quando lo faccio mi diverto sempre. Ma dov'è finita la Luisona che faceva i rally all'impazzata davanti alla chiesa con la tua Panda??? Forse c'è ancora, con qualche capello bianco forse, ma la sostanza è inalterata. Penso che saresti  contento di me.
Poi finalmente ho una cosa che si può definire un lavoro... diciamo che è una borsa lavoro, ma il mercato quello offre e io non mi tiro indietro. Mi trovo in un laboratorio di restauro di mobili antichi in legno, un ambiente stupendo nel quale sto imparando tante cose. E' la prima volta in vita mia che faccio un lavoro esclusivamente manuale ed ho scoperto di essere capace di eseguire i compiti a me affidati senza troppi problemi..E io che credevo di essere assolutamente negata.. E' stata davvero una bella iniezione di fiducia.
E per finire con le cose belle, mi sono dedicata al kick boxing... Utile e necessario sfogo per la rabbia e frustrazione che spesso provo.. Sai, non è il massimo lanciare piatti in giro per la casa, ho fatto dei brutti buchi sui muri e la mia dimora la voglio tenere al meglio.. Almeno quel poco che si riesce a fare visto che siamo due persone e due gatti in 50 metri quadri..
Quando sono entrata in questo appartamento mi sembrava troppo grande, sentivo che mi stava soffocando. E invece ora ho le crisi di claustrofobia, troppa roba, troppa gente in uno spazio che è davvero il minimo sindacale. Che sia la spinta necessaria per emigrare negli Stati Uniti???
Ritornando al kick boxing sono felice di comunicarti che ieri ho fatto l'esame federale per il passaggio di cintura: ora sono arancione.. Bella soddisfazione anche se in concreto non mi da nulla, se non tanto mal di schiena. E quindi dovrò mollare, ma la palestra di Plaino, quella vicino a casa tua, diventerà la mia seconda dimora... mi diverto troppo.
Stamattina a messa ho incrociato tua mamma mentre andava a far la comunione. Mi ha preso la mano e io ho ricambiato stringendogliela forte forte. Che donna eccezzionale, sei stato davvero fortunato, ha una forza interiore dalla quale tutti dovremmo imparare..
E adesso? Vita tranquilla, lavoro, palestra e mai dimenticare gli amici, loro sono la mia linfa vitale. Ho voglia di vita vera.
Ti abbraccio e ti penso sempre, tanto lo so che stai bene, ovunque tu sia.
LU

lunedì 28 maggio 2012

Bilancio

Or ora, quasi all'improvviso, mi sento come svegliata da un lungo letargo ed ho realizzato che sono alle soglie dei fatidici 40 anni.. un giro di boa non indifferente, una consapevolezza che mi ha stordita...
Ma come??? Non sono la stessa Luisona che sfreccia sulla sua Punto (io la chiamo amorevolmente Wanda) o sul Pandino, piena di interessi e di voglia di far casino?? E allora perchè la carta d'identità mi riporta questa cifra così sballata? E' un errore?
No, cara Luisona, tu sei cresciuta, hai imparato tante cose, hai fatto mille errori ma la tua sostanza, la tua essenza, rimangono immutate. (Piccolo sospiro di sollievo)
E dunque, tirando fuori la parte razionale che è in me, ho iniziato a fare un bilancio su cosa c'è stato di buono e cosa di cattivo e cercare di capire se l'utile netto (minchia, parlo come un ragioniere) è maggiore o minore di zero.
Procediamo ordunque:
COMPONENTI POSITIVE DEL REDDITO:
- ho una famiglia che nel bene e nel male mi ha sempre sostenuta anche se avrebe voluto per me un lavoro fisso... incauti!!! Ad ogni modo non mi ha mai fatto mancare nulla, anche nei periodi più duri..
- sono riuscita a raggiungere i traguardi che mi ero ripromessa come ad esempio riprendere l'università a 28 anni e poi portarla a termine
- mi sono sposata, sul filo di lana... E' un evento per me incredibile visto che fino a poco tempo fà cantavo a squarciagola "I'll never gonna be nobody's wife"... E il bello è che ne sono pure felice di essere una signora!! Mi è andata decisamente bene...
- ho imparato a praticare yoga, step, e kick boxing e mi sono perfezionata nel nuoto
- ho una miriade di tanti bei ricordi appassionanti, di momenti vissuti con i miei più cari amici e qui non li cito tutti, sarebbe un'impresa ardua
- ho visto posti e persone che una persona "normale" di solito non fa, ho visto in faccia la paura, la follia e la morte, ma ora sono ancora qui a raccontarla... Si vede che ho sette vite come i gatti o più semplicemente qualcuno dall'alto ha vegliato su di me
- sto imparando a fregarmene di ciò che la gente pensa di me, pur mantenendo la consueta gentilezza e buona educazione
- ho degli amici fantastici a cui devo molto
- riesco a dire ciò che penso a chiunque senza alcun timore reverenziale
- inaspettatamente ho scoperto di avere l'arte (senza tirarmela troppo) di scrivere e di ricevere apprezzamenti per la mia produzione... Sono diventata una scrittrice compulsiva, ogni momento e luogo vanno bene per tirare fuori una penna e un foglio di carta per buttar giù ciò che mi passa per la mente. Ho iniziato dapprima col blog, poi ne è nato il libro (mai pubblicato) e un racconto che non si capisce se è un romanzo breve o un racconto lungo. Qualunque cosa sia per me scrivere è linfa vitale..
COMPONENTI NEGATIVE DEL REDDITO:
- non ho un figlio ed ormai è tardi, l'orologio biologico ha detto stop...
- ho un rapporto conflittuale con la mia famiglia che a volte mette a dura prova i miei nervi, mia madre è in grado di pungolarmi con le sue paturnie finchè non arrivo al punto di esplosione, come una pentola a pressione
- la mia salute, fisica e mentale.. se c'era una mancava l'altra e viceversa.. Impulsiva, ribelle, in una parola borderline.
- se potessi tornare indietro seguirei tutto un altro percorso di studi, liceo classico e medicina e studierei con un impegno infinitamente maggiore di quello che ho dimostrato, soprattutto al liceo
- una miriade di esperienze di lavoro tutte molto brevi, non so se è colpa mia che non tollero la ripetitività, fatto sta che ora so fare un pò di tutto ma niente per bene... una tuttologa fuori posto..
- storie d'amore sbagliate, qualche no che avrei potuto dirlo ma non l'ho fatto.. ma penso che questo capiti un pò a tutti... soprattutto non accetterei più di essere picchiata, andrei subito dal carabinieri
- tanti anni passati a ciondolare senza combinare nulla di buono; avrei potuto  fare mille cose, che so, andare all'estero, ma la paura delle novità mi frega sempre.
- tanti corsi di specializzazione assolutamente inutili con l'invana speranza che questi arricchissero il mio curriculum
- a tutt'oggi non ho una vera indipendenza economica e questa è una cosa che mi fa una rabbia da morire
- comportamenti che definirei ambiguamente a rischio, insomma mi sono cacciata in un casino di guai e l'ho pagata cara
- impulsiva e scontrosa e se nella vita ci può stare, nel lavoro ti sega le gambe

UTILE NETTO
Sperando di essermi ricordata tutto, mi sento di dire che il bilancio è positivo... Sono cresciuta tra mille peripezie ma ho imparato tanto.. Per cui ora, con  i capelli grigi ma tinti sapientemente di nero blu, è il momento di girare pagina (beh, aspettiamo il 4 agosto, mio compleanno), fare un sorriso a tutto ciò che è stato di me e guardare in avanti alla ricerca di  nuovi obiettivi.. Ne ho un sacco e l'entusiasmo non mi manca..
E in testa ho le parole della mia amica Nico che ieri sera mi ha detto:" Luisa, ricordati che la vita comincia a quarant'anni"....
Ed io aggiungo:" ..and in the end the love you take is equal to the love you made..."

lunedì 23 aprile 2012

Luce

Mia cara Franz,
la tua risposta mi ha commossa perchè percepisco che è vissuta e sentita nel profondo. Forse ti è costata molta sofferenza, anche perchè scavare nei ricordi non è sempre facile, però ti ha liberata dal peso delle mille cose non dette in tutti questi lunghi anni. E pensa che siamo solo all'inizio.
Ed è proprio la sofferenza il tema portante della tua risposta e forse, io azzardo, essa è il motivo per cui ci siamo a lungo separate, spezzando di fatto quel cordone ombelicale che ci aveva a lungo unite.
I ricordi, troppo spesso intrappolati nella polvere del tempo, stanno finalmente e faticosamente tornando a galla, ed è, almeno per me, ma credo anche per te, una esperienza catartica. Abbiamo intrapreso strade diverse, ognuna per conto suo, ma per quanto mi riguarda, il bilancio è positivo e voglio pensare che lo sia anche per te.
Siamo semplicemente cresciute. E la vita a volte è davvero bastarda, ti bastona severamente ma per fortuna sa anche regalarti cose molto belle, come il nostro tanto atteso riavvicinamento.
La parola che mi sta furiosamente girando nella mente è “luce”, quel traguardo faticosamente raggiunto da entrambe dopo tutto quel buio che ci ha avvolte, quasi da inghiottirci.
Certo, il cordone ombelicale che è stato bruscamente rescisso ai tempi che furono, non potrà mai essere ricostituito, ma io sento che ciò che proviamo l'una per l'altra si può ricostruire in forma più matura e sincera... e pure divertente....
Anzi, forse, qualcosa è già stato ricostruito quel lunedì della scorsa settimana quando abbiamo parlato per due ore e mezza ininterrottamente a casa mia.
Per cui ora io voglio parlare solo di luce.
Certo che ora non sarei in grado di replicare le nostre pazzesche avventure con la mitica vodka al melone a orari assurdi, visto che l'età ed i miei problemi di salute mi hanno lasciato in omaggio una bella gastrite cronica, ma non è detto che possiamo ancora divertirci come matte. Noi due assieme siamo una coppia esplosiva. Ed io lo voglio fare. Assolutamente.
Tutte le persone che ruotavano attorno al nostro mondo ai bei tempi hanno messo su famiglia e procreato un nugolo di prole. Pertanto, con il benestare dei nostri rispettivi compagni, abbiamo campo libero per essere ancora folli e spensierate.
La luce che ho visto nei tuoi occhi quel lunedì mi ha sciolta come neve al sole perchè credevo che fosse sparita per sempre.
Invece c'era, magari sepolta sotto un mare di polvere, ma non è mai morta.
E tu non sai quanto mi sia mancata.
Tuttavia mi sento in dovere di raccontarti che durante il periodo della nostra separazione io ti ho insultata un sacco di volte, un po' perchè ero arrabbiata, un po' perchè eri sparita dalla mia vita. Non è un caso che alle mie feste di laurea fossero invitati tutti tranne te.
A volte sono stati improperi del tutto gratuiti, e di questo ti chiedo scusa, altre volte non apprezzavo certi tuoi comportamenti. Ed è proprio per questo che io ora voglio conoscere come è stata la tua vita fino ad ora. Tu il mio percorso lo conosci a grandi linee avendo letto il mio blog. Io di te non so nulla. E voglio colmare questo vuoto.
A quei tempi sei diventata la cattiva del gruppo nonché il capro espiatorio sul quale rovesciare tonnellate di merda. Ti saranno fischiate le orecchie... Ma io voglio che tu sappia che oltre ad averti amata molto ti ho anche odiata molto.
Capitava a volte che quando io adocchiavo un ragazzo che mi piaceva (uno su tutti C. il batterista pazzo) tu puntualmente me lo soffiavi da sotto il naso, pur sapendo che questo mi feriva e poi candidamente ti giustificavi con qualcosa del tipo “Cosa potevo farci? E' stato lui a saltarmi addosso...”. Questa me la devi proprio spiegare. Anche se indubbiamente devo riconoscere che avevi un fascino magnetico che attirava gli uomini come l'ape sul miele.
C'è una domanda su di te che mi sono sempre posta e ne approfitto ora per chiedertelo: come mai hai sempre avuto tante amicizie maschili e poche amicizie femminili intense e soprattutto durature? Forse, con il tuo carattere forte, è difficile starti dietro, solo chi ha la tua stessa energia ti può stare vicino e seguirti. Senza falsa modestia credo di essere stata io l'unica a capirti più di altri e pensa quanto ancora vorrei saperne di più.
Perchè ti voglio bene.
Ora che ti sto scrivendo mi è apparso nella mente un flash di noi due e sto ridendo da sola. Ti ricordi quando io studiavo a Padova e una volta tu mi hai accompagnata per due giorni anche perchè volevi salutare alcuni amici? Tornando a casa, sul treno deserto ci siamo stravaccate sui sedili e io mi sono accorta che avevo i jeans uno con la gamba corta mentre l'altra era lunga. Li avevo presi in prestito da mio padre che malauguratamente è zoppo... Abbiamo iniziato a ridere, ci siamo fatte venire le lacrime agli occhi dal troppo ridere, non riuscivamo a smettere.. E meno male che sul treno non c'era nessuno.
E ti ricordi di quella volta che siamo andate in un locale, non ricordo quale fosse, so solo che c'era un casino tremendo. Due tipi ci hanno abbordate, noi non riuscivamo a capire il loro nome mentre si presentavano dandoci la mano, capivamo fischi per fiaschi; poi ci siamo guardate, abbiamo iniziato a comunicare tramite il nostro codice segreto fatto di sguardi e cose non dette e alla fine abbiamo iniziato a sbaccanargli in faccia, non riuscivamo proprio a smettere. Quei due avranno sicuramente pensato che eravamo due pazze e di certo non erano distanti dalla verità. Però siamo riuscite ugualmente a farci offrire da bere... E quanti altri ricordi mi verranno di sicuro in mente.
Sai, Franz, negli ultimi anni nella mia vita sono entrate due persone fantastiche, che vorrei tu conoscessi. La prima è Cate, a cui voglio un mondo di bene come se fosse mia sorella tanto che riusciamo a parlare di cose che nessun altro capirebbe. La seconda è la saggia zia Gigia, autentica maestra di vita, l'unica capace di cazziarmi ogni volta che deliravo con discorsi farneticanti e in grado di riportarmi coi piedi per terra. Sarebbe molto bello se tu entrassi nel mio nuovo mondo per costruire una continuità tra la Luisa che ero e la Luisa che sono ora.
Ciò detto, concludo con un'amletica domanda: ma i Black Out si riformeranno ancora?
Mandi e bruse i fruts.
LU
PS: viva la vitrum!!!


mercoledì 18 aprile 2012

Da Franz n.1

Cara Luisa ciao,

quante volte ci siamo separate e non mi sono mai dimenticata di quello che siamo state insieme, la conferma dello stesso sentimento da parte tua mi sta regalando una felicità che a parole non riesco a descrivere.
Per rispondere subito a quello che mi scrivi e cercare un pò di ricordare gli antichi fasti incomincio così: ai tempi in cui la nostra amicizia sembrava affievolirsi e contemporaneamente venivamo catapultate nella "società dei grandi" non avrei mai pensato che ci sarebbero state dure prove da affrontare per noi, separatamente e in circostanze così particolari da farci vivere quasi come non ci fossimo mai conosciute. I percorsi che la vita ci ha offerto sono stati bizzarri, anche crudeli, beffardi, diresti tu!
In seguito, e non so ancora che nome dare a quel triste periodo, ogni volta che mi capitava d'incontrarti, in quelle rare occasioni in cui "prendevo coraggio", speravo sempre di poter ritrovare la luce negli occhi della mia spensierata amica Luisa. Cercavo colei che con le sue battute ironiche, l'energia allo stato brado e le fragorose risate mi aveva trascinato nel turbine del divertimento puro, a volte sconsiderato e senza freni, altre carico di suggestioni così ricche da farne bagaglio per l'età matura. Avevamo un codice tutto nostro, nella più completa complicità, non servivano parole, i nostri sguardi la dicevano tutta e, a seconda delle situazioni, sapevamo dove andare, cosa fare, da chi scappare!!!
Per molto tempo, sconfitta, provata, frustrata, non sapevo come aiutarti e neppure spiegarmi che, con la mia amica persa nelle sue difficoltà, i bellissimi ricordi delle nostre avventure, delle spensierate follie condivise con tanta spontaneità, sembravano spiccare il volo. Possibile che un colpo di spugna fosse passato a cancellare tutto? Dove si era nascosto il reciproco, incondizionato affetto che aveva tanto sostenuto la nostra amicizia? Ho analizzato il mio stato di sofferenza senza sosta, senza risposte sono riuscita ad andare avanti con i miei progetti cercando di capire, da lontano, come stavi, mille volte sperando che ti riprendessi il dovuto, tutto quello che la vita poteva offrirti e che non fosse solo privazione.
Prendere coscienza che non stavi bene è stato, per me, lunare. Le cose che non si possono spiegare, si sa, sono le più difficili da accettare. Ho incominciato a soffrire "il giusto", prima è stato incontrollabile, quando mi sono chiarita che non dovevo spiegarmi proprio un bel niente e che da quella voragine oscura in cui eri finita potevi uscire da sola, come potevi rimanerci.
Ho sospeso ogni giudizio, ho scoperto quanto dagli errori si possa imparare, quanto essi non siano così assoluti e irreparabili come mi era stato, purtroppo, insegnato!
Sono stata intrusiva e impietosa nello spifferare al mondo che non stavi bene e sono molto motivata a parlarne con te, è giusto e necessario farlo: ho tante cose da dirti sulle mie debolezze e sulla mia inadeguatezza di quei terribili momenti. Un prossimo incontro potrà aiutarci a rendere utile anche quel passato che non ci piace ma ci riguarda, nel bene e nel male, come affermi tu.
Anche per quello che verrà sono felice, ci stiamo offrendo un nuovo modo per apprezzare l'amicizia del passato e coltivare quella del presente, lo meritiamo. La luce che ho cercato nei tuoi occhi per tanto tempo è in te, io l'ho vista, e ora sono sicura che non ti ha mai abbandonato.
A presto! fr

lunedì 16 aprile 2012

Il ritorno di Ludmilla e Ildebranda

Cara Franz,
sono davvero felice che tu oggi sia venuta a trovarmi nella mia tana, erano secoli che non ci vedevamo, quante cose sono successe nel frattempo. Due ore e mezzo che sono volate via ma che voglio con una forza infinita imprimere nella carta affinché non vengano mai dimenticate.
Stiamo iniziando davvero un bel gioco, riscoprendo assieme la nostra gioventù, con infinita sincerità e con l'affetto che, nonostante molti anni di lontananza, non ci ha mai abbandonate. Abbiamo iniziato poco a poco a togliere il mare di polvere che si è depositato sui nostri ricordi. E penso che ci stiamo avventurando in un viaggio che durerà parecchio tempo e contribuirà a rinsaldare quel fortissimo legame che ci teneva unite strette strette come due gemelle siamesi e chiarirà momenti nei quali ci siamo allontanate o creato dei malintesi. Entrambe siamo del segno del leone, siamo impulsive ed irrazionali nei nostri scoppi di rabbia o di piacere.
Ora che finalmente mi sto emancipando dalla marea di psicofarmaci che negli ultimi anni mi hanno aiutata a sedare le mie paure e le mie angosce, mi sento molto più lucida e, con estremo piacere, riesco a ricordare il il passato. E' una riscoperta emozionante, anche se a tratti dolorosa, ma per la maggior parte fantasmagorica.
Quanto tempo è passato... tempo che oltre ai capelli bianchi ci ha portato un minimo di saggezza e le esperienze vissute ci hanno forgiato e fatto di noi due persone responsabili e mature. Chi può dirlo???
La vita ci ha portato ad intraprendere strade diverse, tu insegnante di equitazione e di italiano, io precaria tuttofare che per forza di cose mi devo reinventare ogni volta che riesco a catturare faticosamente un lavoro. Però entrambe siamo riuscite a laurearci, in età matura forse, ma è per questo che il nostro titolo vale di più, perchè è stato raggiunto con tanta fatica e sudore, ma soprattutto mi sento di ringraziarti perchè quando tu hai ripreso gli studi mi hai fatto da apripista e ho ricominciato anche io.
Gli anni 90 ci hanno viste protagoniste di mille avventure, incoscienti solo come noi sapevamo esserlo. Noi due assieme eravamo una forza della natura, potenti come un uragano, divertenti come un comico di Zelig.
Ora che sto togliendo la polvere che ha ricoperto i ricordi delle mille cose che abbiamo fatto, belle o brutte che fossero, sto iniziando un viaggio stupendo e questo viaggio voglio farlo solo con te, come due gemelle siamesi quali eravamo.
Noi due eravamo una contraddizione vivente. Di giorno irreprensibili studentesse nonché insegnanti di catechismo, la sera ci trasformavamo in due pantere assetate di mille avventure, ubriache marce (ma quanta vodka al melone ci siamo scolate????) ma felici e soprattutto libere.
Siamo state unite con il sangue nella lotta per l'emancipazione dalle rispettive famiglie, abbiamo combattuto con rabbia e quando alla fine abbiamo deciso che era più che giusto ottenere la nostra libertà, è nato un binomio esplosivo.
Abbiamo lottato gomito a gomito per la nostra libertà e io sono convinta che l'intensità con cui siamo esplose, una volta liberate, sia direttamente proporzionale al livello di castrazione a cui siamo state sottoposte dalle nostre famiglie.
Ci hanno tarpato le ali ed è stato un grosso errore perchè siamo diventate due bombe ad orologeria pronte ad esplodere con tutta la nostra follia dei vent'anni.
Credo inoltre che quella più penalizzata sia stata tu. Tuo padre e tuo zio hanno cercato in mille modi di frenare le tue legittime richieste di libertà, anteponendo sempre gli interessi e le necessità di tuo fratello. Addirittura tuo zio mi ha tolto il saluto per un anno e mezzo perchè si era convinto che fossi stata io a portarti sulla strada della perdizione, quando io avrei tanto voluto rispondergli che proprio sulla strada della perdizione ci siamo incontrate, ci siamo riconosciute, dando vita ad una coppia fantastica.
Ti ricordi quando scrivevamo sul giornalino “Mille lire”? Facevamo interviste assurde ai personaggi più rappresentativi di Plaino, nascoste dietro lo pseudonimo di Ludmilla e Ildebranda (io ero Ildebranda) ma tanto tutti sapevano che eravamo noi le artefici del fattaccio. Quando usciva il giornale, nel nostro mitico bar Cral calava all'improvviso un silenzio irreale perchè tutti erano impegnati a leggere le nostre interviste. E di questo potrei parlarne per ore.
Eravamo sempre unite ma quando una di noi due trovava moroso, per forza di cose ci separavamo e quando la storia finiva ci rincontravamo a raccogliere i cocci delle nostre esperienze fallite fumando mille sigarette nel nostro ritrovo segreto al parco.
Alla fine poi io mi sono ammalata e noi due ci siamo definitivamente perse di vista. Non me lo so spiegare, forse io mi sono volutamente isolata dal mondo, forse tu non hai insistito abbastanza nel cercarmi e farmi uscire dal mio bozzolo che mi proteggeva dal mondo. Ormai non ha neanche importanza tornarci su. Ho saputo solo oggi che anche tu hai attraversato un brutto periodo di crisi, avremmo potuto aiutarci a vicenza, ma da brave leonesse siamo troppo orgoglione per chiedere aiuto. Soffriamo in silenzio ma poi lottiamo e ci rialziamo. Sempre.
Una cosa però mi ha dato fastidio: io volevo far passare sotto silenzio la mia malattia (ma bastava guardarmi in faccia e in un nanosecondo si capiva che avevo qualcosa che non andava, che sciocca sono stata) quando tu invece, assieme a Luigi, avete rivelato il segreto di Pulcinella a mezzo mondo. Ci ho messo anni per farmi passare il forte rancore che ho provato.
E viceversa mi chiedo se ci sono torti che ti ho fatto che ora non ricordo.
Un altro grosso errore hai fatto: mi hai rivelato il segreto di A., sicuramente in buona fede perchè volevi sanare l'irrazionale antipatia che provavo verso di lei in quegli anni, ma questa è un'altra storia. A. aveva affidato il suo terribile segreto solo a te e S.
S. è stata muta come un pesce, tu no. Mi permetto di darti un piccolo consiglio: facci una chiacchierata con lei e finalmente, ora che veleggiamo per la quarantina, buttatevi indietro tutte le vecchie ruggini. Io con lei l'ho fatto, mi sono sentita un'idiota per averla trattata come una stupida, umiliandola inutilmente e me ne sono pentita alla grande. Ma anche questa è tutta un'altra storia.
Ora che abbiamo iniziato questo bel viaggio, passo la palla a te e sono certa che non mi deluderai... A presto!


sabato 7 aprile 2012

Così stupida

Mi sento stupida, così stupida e deficente.
Io che nei miei post precedenti parlavo della morte come se fosse un bel gioco, da inseguire o almeno che tentare. Un pò come giocare col fuoco.
Poi ho letto le risposte allarmate dei miei amici, preoccupati che io compiessi atti estremi.
Non è che volessi attirare l'attenzione su di me, anzi, ho sempre preferito passare tra la gente in modo anonimo e innavicinabile.
E' vero, il tarlo della morte mi ha assillato per tantissimo tempo, come un bisogno impellente da soddisfare, un dolore costante nel profondo del mio cuore come se fosse trafitto da mille spade acuminate.
E poi? Massimo si è ucciso, pochi giorni fà. Non lo conoscevo benissimo ma quanto basta per poter dire che ci eravamo simpatici a vicenda.
Non c'è una ragione per spiegare quello che è successo, nessuno ci riesce, ognuno ha la sua verità e tante piccole informazioni, messe insieme come a formare un puzzle, aiutano ad avere un quadro completo della situazione.
E pensare a una persona che fino a pochi giorni fà ti sorrideva chiedendoti come va, ora è ridotta ad un cumulo di cenere che puoi tenere nel palmo di una mano, beh, fa davvero impressione. E tanto male.
Ora mi rendo conto che ho giocato un pò troppo con la morte, ci sono stati gioni in cui la desideravo con una violenta intensità. Non desideravo altro. E ci ho pure provato, due volte. Da dilettante. La terza sarebbe stata quella giusta.
Ma vedere l'immenso dolore che tutti noi indistintamente abbiamo provato per la perdita di un amico, un padre, un figlio, un fratello, beh, mi ha completamente fatto vedere le cose da tutt'altra prospettiva.
Sono stata un'egoista. Pensare di andarmene via senza dare nell'occhio è praticamente impossibile. E io non voglio far soffrire nessuno. Soprattutto Marco. Farlo diventare vedovo dopo nemmeno due mesi dal matrimonio sarebbe un colpo gobbo.
E quindi non tenterò e neanche ci penserò a gesti così estremi, mi tengo il mio fardello che a volte contiene cose belle e a volte così brutte.
Ho male dentro, ma ci devo convivere. In questo momento sto scrivendo con le mani che mi tremano e con la lacrima che vuole uscire ma si ferma lì sull'occhio, tutti effetti collaterali dei farmaci che prendo. Vorrei piangere ma non ci riesco. Ma anche se ne prendessi di più di farmaci, questi non riuscirebbero comunque a lenireil dolore che ho dentro. Ma vado avanti, mi sono imposta il motto "Lotta dura senza paura" ma le prime battaglie le ho perse tutte. La guerra, però, è lunga.

lunedì 26 marzo 2012

Buio

Oltre il buio che squarcia la notte, al di là del mare fatto di paure e sofferenze, il mio cuore indomito è ferito e sanguina di nuovo.
Ma sento che ancora palpita, cerca un anelito di vita, un motivo per alzarsi la mattina e vivere.
Ho tante cose belle intorno a me ma non riesco ad apprezzarle, è come se fossi sotto anestesia.
Vivo in un altro mondo, tutto mio e solo mio, e non permetto a nessuno di entrarci.
La mia testa è ancora funzionante, ma ci sono molti, troppi, momenti di black out totale.
Vorrei vivere e vorrei morire al tempo stesso.
Ma una scelta va fatta. Ed io ancora non so che fare.


lunedì 12 marzo 2012

Poesie sconclusionate

Polvere di riso,
canne di zucchero tra i denti
noi viviamo insulsamente
anche se in fondo non siamo contenti.

La vita ci tira pugni nei denti
ma noi ci rialziamo sempre più potenti.
Il cibo nostro è tra i più succulenti
anche se a volte si infila nei denti.

La vita nostra ormai è tracciata
anche se a volte ci vuol una virata.
E increduli stiamo a guardare
che ci sembra di navigar in alto mare.

E se vediamo di aver fatto una cazzata
con abili gesti noi l'abbiam riparata.
Questa vita non è facile per tutti noi
l'importante è che mi lascino fare i cazzi miei....


martedì 6 marzo 2012

Dolce ed amata follia

Ho sempre ammirato le persone che hanno la strada spianata fin dalla loro nascita: una famiglia benestante, le scuole giuste, risultati eccellenti, le ragazze/i più fighi. E poi l'università, il master e poi a lavorare nello studio del papi o in qualche altro posto strapagato ottenuto grazie alle giuste conoscenze, il matrimonio in grande stiile, un paio di pargoli che a loro volta avranno già la strada spianata, un cospicuo conto in banca, la settimana bianca a Courmayer o Cortina, le ferie in qualche posto esotico. Insomma tutto liscio e mai nessun problema.
Ma non li invidio.
Io vivo bene nella mia dolce ed amata follia, cadendo spesso in burroni profondi, guardando in faccia la pazzia e risalendo con abili espedienti. I famosi "piani B".
Continuo tuttora a camminare su un lastrone di ghiaccio, talmente fino che si può rompere da un momento all'altro. Sto scivolando ma per fortuna so nuotare bene.
La mia mente ha spaziato in infiniti universi paralleli, ho conosciuto persone di tutti i tipi, con particolare predilezione per quelli che definirei "quasi adatti".
E' pazzesco se ci pensate a come funziona la mente umana e come può reagire quando qualche meccanismo si inceppa.
Ad esempio, gli attacchi di panico. Avete mai avuto un attacco di panico? E' paradossale: è la paura della paura. Senti all'improvviso le gambe che stanno cedendo, ti sembra di svenire ma rimani lucido, il cuore batte a mille, il respiro manca, brivi freddi simili a scosse elettriche scuotono il corpo dalla cima del capo fino ai piedi, ma hai un caldo bestia. Senti che stai per morire e dopo un pò, quando la tempesta è passata, ti ritrovi un pò sconquassato ma ancora vivo.
E' davvero incredibile come il nostro corpo reagisca con meccanismi così violenti alle minacce del mondo esterno. E tu non puoi opporti. Non lo capirò mai.
E potrei continuare per ore a raccontare i mille voli pindarici fatti dalla mia mente, soprattutto durante i miei mille ricoveri, dove stai disteso sul letto tutto il giorno a fissare il cielo grigio e vuoto e aspetti che arrivi l'ora di andare a dormire perchè i sogni spesso sono più belli della realtà.
Sono felice di come sono e voglio continuare a vivere così, folle e lucida al tempo stesso. Sento che qualcosa dentro di me sta ribollendo per esplodere incontrollata.
Cosa sarà?



Fuori di testa

Nuova rielaborazione di Charlie fa surf dei Baustelle.

Vorrei morire a quest’età.
Vorrei star nascosta mentre il mondo va avanti.
Ho quasi quarant'anni e iniziano a pesarmi.
Gioco a farmville, pratico kick boxing e non faccio un cazzo tutto il giorno..
Sono una disadattata.
Vi spacco il culo fottuti medici strizzacervelli.
E’ questione d’equilibrio.
Soprattutto a fare il calcio laterale ruotato.
Non è mica facile.

Luisona è fuori di testa..
Quanta roba si fa.
Tonnellate di pastiglie colorate.
Ma si sente prigioniera di un corpo che odia.
Se Luisona fa kick boxing, non abbiate pietà.
Prendetela a pugni in testa, spaccatele le gambe.
Passate con l'auto sopra il suo corpo..
Alleluja, alleluja.
Mi piace il metal e il rock'n roll
ho fatto una marea di cose moralmente disdicevoli.
Non vado più in chiesa e talvolta rubo nei supermercati.
Prendo pastiglie che contengono la clozapina.
Io non voglio vivere così.
Andate a farvi fottere.
Luisona è fuori di cranio. Quante pastiglie si fa.
Ma ha le mani che tremano.
Il mondo dei grandi le fa schifo. E allora fa sport.
Non abbiate pietà.
Una marea di bastonate in testa
Quanto bene le fa.

Alleluja, Alleluja.

domenica 4 marzo 2012

Pensieri girovaghi

Oggi, nel tumultuoso girovagare dei miei pensieri, alla fine ho provato il nulla, un senso di vuoto profondo.
Invece di scappare come ho fatto altre volte, sono rimasta quieta ad ascoltarlo ed accettarlo come una parte di me.
Ho passeggiato nel parco e, poco a poco, l'aria tiepida che mi accarezzava le guance ha accolto il mio dolore e mi ha donato un pò di tranquillità.
Ho pensato tanto al mio amico Gianni, avrei tanto voluto che ci fosse anche a lui, a ridere e scherzare come ai vecchi tempi. Tuttora non riesco ad accettare l'ineluttabile e di questo mio lato debole si ciba quotidianamente la carogna che ho dentro.
Negli ultimi giorni, a seguito della morte di Lucio Dalla, mi sono trovata spesso a canticchiare "A modo mio, avrei bisogno di carezze anch'io..." Per fortuna le carezze non mi mancano, ma sento ancora qualcosa che mi scappa, qualcosa che inseguo e non riesco a trovare.
Ma che cos'è?


venerdì 2 marzo 2012

Tutto in sospeso

Vivo in sospeso tra senno e follia, tra masochismo e sensibilità, tra momenti fugaci di felicità e altri di disperazione talmente forte che mi corrode l'anima, tra grandi speranze e infinita rassegnazione.
Vivo alla giornata, inventandomi le cose da fare. Non ho obiettivi se non quello di arrivare a fine giornata illesa, nel corpo e nello spirito.
Ci sono giornate calde come queste in cui mi piace assaporare la tiepida aria che finalmente ha preso il posto del freddo polare dell'inverno e fumarmi una sigaretta in santa pace guardando le nuvole in cielo.
Ma dentro di me c'è ancora tanta inquietudine, talmente forte che mi toglie il respiro e mi fa contorcere lo stomaco come se qualcuno lo prendesse in mano e lo stringesse forte.
Ad ogni modo non va tutto storto: mi sono sposata e non avrei mai immaginato di arrivare a questo splendido traguardo, io mi sono sempre vista come una single convinta, senza uomini tra i piedi. Evidentemente mi sbagliavo.
Nonostante questo bellissimo evento, la carogna è ancora lì, fuori e dentro di me. Nessuno me la porterà mai via. La maschero con un un bel trucco, sempre in ordine  e ben pettinata e grandi sorrisi per tutti.
Sabato scorso sono stata talmente male che se Marco non mi avesse portata in ospedale avrei sicumente messo in atto il gesto estremo, quello che ancora non ho il coraggio di fare.
Ma sono ancora qui, inventandomi le giornate e guardando il cielo. Per ora va così.



martedì 21 febbraio 2012

Il più bel momento del giorno

Quando la mattina apro gli occhi il primo pensiero è: "Che cosa farò oggi?"
E la risposta è invariabilmente la medesima: "Una emerita minchia".
Spesso mi allieta sapere che la sera avrò lezione di kick boxing: almeno so che c'è un saccone che non aspetta altro che essere preso a calci e pugni da me. Ma non basta.
Scaccio immediatamente i malefici pensieri e mi alzo. Sempre le solite cose: mi piacciono i riti.
Accendo il pc, la stufetta (perchè anche se il riscaldamento funziona io prediligo gli ambienti caldi), do da mangiare alle belve inferocite e guardo il mondo fuori dalla finestra.
Caldo o freddo non importa, tanto la casuccia mi protegge da tutto.
Ed inizia il momento più bello della giornata: il sacro rito della colazione. Marco mi fa trovare una tovaglietta di carta col cucchiaino e poi io mi prendo il necessario. Uno yogurt Activia (che detto fra noi non funziona per niente), ci metto dentro un generoso cucchiaino di dolce miele d'acacia e completo il tutto con una manciata di corn flakes.
Mi gusto l'intruglio con calma, assaporando ogni boccone sperando che non finisca troppo presto. Ed infine è d'uopo una bella sigaretta, anche questa gustata con calma e tranquillità.
E qui la mia giornata può considerarsi finita. Mi aspetta il nulla assoluto.
Per questo poi torno a letto anche se non ho sonno. Fisso il vuoto e non penso a niente.
Talvota do una mano a Marco col suo lavoro ma non c'è granchè da fare.
Ho esaurito la fantasia sulle cose da fare ma ugualmente mi trucco e mi vesto magari solo per andare a prendere il pane, tutti espedienti per far passare il tempo.
E il lavoro? Tanto a lungo inseguito, tanto a lungo sfuggito.
E quando per l'ennesima volta l'impiegato dell'ufficio di collocamento alza le braccia al cielo dicendo. "No, lavoro non ce n'è proprio", beh allora mi cadono le palle. E' una frase sentita troppe troppe troppe volte. Basta, ci rinuncio.
Senza cadere nell'autocommiserazione, cosa che io aborro, devo ammettere che ho gettato la spugna.
Sono stanca e neanche più incazzata. Direi rassegnata. Mi godo le mie piccole cose e me le faccio bastare.
Finchè riuscirò a sopportare questa vita.
Finchè non mi tornerà la voglia di imbottirmi di pastiglie e finalmente dormire un sonno eterno a felice.



martedì 7 febbraio 2012

Chi sono i veri matti?

I matti sono punti di domanda senza frase, migliaia di astronavi che non tornano alla base, sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole, i matti sono apostoli di un Dio che non li vuole.
Mi fabbrico la neve col polistirolo, la mia patologia è che son rimasta sola quando avevo bisogno di aiuto.
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze e guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?
Anche se conduco una esistenza apparentemente normale, resto e rimarrò una borderline, dovrò accontentarmi di ciò che mi offre, un lavoro non lo avrò mai. C'è chi mi ama e non capisco come faccia a farlo, io tendo a triturare chi mi sta vicino.
Io sono come un pianoforte con un tasto rotto, l’accordo dissonante di un’orchestra di ubriachi, e giorno e notte si assomigliano, nella poca luce che trafigge i vetri opachi. Me la faccio ancora sotto perché ho paura, per la società dei sani sono sempre stata spazzatura. Puzza di piscio e segatura.
Questa è malattia mentale e non esiste cura.

domenica 8 gennaio 2012

Etichette

Mi hanno definito anoressica, mi hanno definito bulimica, mi hanno definito borderline, mi hanno definito schizo paranoidea.
Ma io sono LUISA, unica ed inimitabile, come tutti i miliardi di persone che popolano questo pianeta.
Le etichette potete ficcarvele dove meglio vi aggrada, io vado avanti per la mia strada.
Fiera e a testa alta.

giovedì 5 gennaio 2012

Grigiume

Ed eccomi nuovamente ricoverata al Grand Hotel Park Napoleon, struttura a quattro stelle per cervelli fritti.
Stessa stanza e stesso letto dello scorso ricovero.
Questa volta sono stata io a richiedere di venire qui, a casa non ce la facevo più, dovevo in qualche modo interrompere il circolo vizioso di comportamenti sbagliati che ormai erano una quotidianità.
E senza guaranà e ginseng a tenermi su, finalmente sono riuscita a riposare di un sonno ristoratore.
Però qui è tutto grigio e freddo, il cielo, il clima, l'anima va in ibernazione.
Sono contenta di essere venuta qui ma dopo due giorni mi sento molto meglio e voglio tornare a casa, dove realmente mi sento protetta. Si tratta solo di rifinire la terapia e torno come nuova.
Ho il vago sospetto che non mi mollino tanto facilmente. Secondo me la clinica si piglia una discreta dose di soldini dal sistema sanitario nazionale per ogni persona ricoverata, pertanto non gli conviene che io stia poco. Ma questa volta le regole le detto io.
E la prossima volta che ho bisogno di staccare la spina andrò in ferie da qualche parte invece di imbucarmi nell'ennesima clinica. Giusto???