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Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

giovedì 4 novembre 2010

Riparto da zero

Ordunque, dov’ero arrivata? Mi sa che ultimamente mi sono un po’ persa, pertanto mi fermo un attimo e poi riparto da capo. Stop and go, è un’abitudine ormai consolidata per me.
Nuovi eventi all’orizzonte, e li definirei tutti con il termine “nefasti”. Se negli ultimi mesi mi ero, con tanta fatica ed impegno, costruita un minimo di credibilità professionale, me la sono sputtanata tutta con poche ma semplici abili mosse.
E questa volta, a differenza di altre, eccomi a puntare il dito contro i farmaci che prendo. Porca miseria, ieri mattina mi sono addormentata sulla scrivania, il cambio di terapia attuato martedì scorso mi ha incasinata a tal punto che non connettevo più, la testa ciondolava, le dita battevano a caso i tasti del computer. Totalmente incapace di intendere e di volere. Ho impiegato più di un’ora per redarre una lettera (tutta sbagliata e piena di ripetizioni) che di solito ci metto cinque minuti per farla. Nel pomeriggio sono stata abbondantemente cazziata dalla mia responsabile, la quale mi ha detto che se fossi una dipendente, questo sarebbe un comportamento inaccettabile. E la prossima volta devo strarmene a casa a smaltire i postumi dei miei cocktail farmacologici.
Ben fatta. E adesso? Ovviamente faccio un restart e parto nuovamente, non da zero come tutti, ma da meno dieci, secondo prassi consolidata.
Chi sono dunque io? Confermo quanto avevo scritto un paio di post fa: una maldestra clown in questo buffo teatrino che è la vita. Fuori posto e fuori tempo. Un po’ disadattata. Però anche simpatica. Camminando in continuazione sull’orlo del burrone che separa la sanità mentale dalla follia più pura. A volte sono tentata di buttarmi a peso morto nel burrone, vivere in pieno il mio essere fuori di testa, e altre in cui mi sforzo penosamente di comportarmi da persona onesta, coscienziosa, ligia al dovere. Ma le regole del gioco io non riesco a seguirle, non l’ho mai fatto né intendo farlo ora. Le regole del gioco le detto io, e chi mi ama mi segua.
Certo che sono buffa da vedere: cammino con passo pesante e deciso su un luccicante paio di stivaletti di vernice tacco 12 o eventualmente stivaloni neri di gomma, jeans strappati a zampa d’elefante e maglione nero d’ordinanza, orecchino al naso, enormi orecchini a cerchio come la zingara che chiede l’elemosina nel parcheggio dell’ospedale, occhiali scuri o in alternativa occhialoni da vista stile Arisa, capelli sciolti in una perfetta capigliatura anarchica tendente al punk, rossetto rosso acceso e linea nera sugli occhi da perfetta battona di periferia, mani in tasca e stuzzicadenti pendente dalle labbra.. proprio un bel soggetto.. E pensare che lavoro (beh, lavoro è una parola grossa, diciamo che presto la mia opera gratuitamente, sono anni ormai che lavoro per la sig.na Gloria) nell’ufficio del personale di una grossa azienda. Vedo e sento cose davvero riservate, conosco la storia e gli scheletri negli armadi di tutti i dipendenti.. Chissà se si sono già pentiti di avermi affidato questo incarico? A dicembre staremo a vedere se mi confermano l’incarico, sennò mi toccherà pescare nuovamente nel mio cilindro magico e vedere cosa esce fuori..Non ho proprio il look della responsabile del personale, a dire il vero neanche della responsabile delle pulizie.. ma spero che un giorno qualcuno mi dia l’opportunità, questa volta retribuita, di far vedere quello che so fare…
Oggi, in sala mensa, c’era una collega con la faccia talmente brutta che sembra che abbia fatto un frontale con un’autobetoniera, che continuava a squadrarmi dall’alto in basso e non la smetteva più. Di solito risponde al mio saluto con un cenno un po’ troppo altezzoso per i miei gusti. Mi stanno più simpatici gli operai. Avrei tanto voluto prendere la sua testolina a parallelepipedo sbeccato e ficcargliela nel tegame della minestra orzo e fagioli, per poi osservare se il suo aspetto migliorava.
Quotidianamente, nel lungo tragitto che separa il mio ufficio dalla sala mensa, all’incirca due giorni a piedi e due giorni a cavallo, cammino diligentemente lungo il sentiero tracciato da ampie linee verdi, e saluto con educazione e con un sorriso, tutti gli operai che incrocio sul mio cammino. Io saluto tutti, giovani e vecchi, bianchi e neri, gialli e rossi, belli e brutti, ma ho una predisposizione particolare per quelli un po’ svalvolati come Fonso, che va in giro per Udine su una bicicletta arrugginita e che la scorsa settimana mi ha confessato di essersi innamorato di me, per via dei miei occhi un po’ celesti e un po’ verde smeraldo.. Per me si era fumato un acido, ma considerata l’età avanzata, non ho osato infierire..
Ecco, ho trovato la soluzione a tutti i miei problemi: scendo in politica. Tanto ormai in quell’ambiente ci sguazzano tutti, i cani e i porci, per cui credo di avere la capacità per integrarmi alla perfezione.
Il mio slogan sarà: “più psicofarmaci per tutti!!”. E poi stiamo a vedere se si risolve qualcosa. Io credo proprio di sì.
Sei triste ed addolorato perché ti è morto il gatto?? Eccoti due belle pastiglie di Prozac e il tuo cielo tornerà a risplendere di blu.
Hai l’ansia perché temi di non riuscire a pagare le rate della tua bambola gonfiabile? Nessun problema, un bicchierino di Rivotril e farai free climbing senza imbragatura.
En, Xanax, Tavor, Minias, Halcion, Lendormin, Sereupin, Seroquel, Zyprexa, Risperdal, Serenase, Prazene, Citalopram ed Escitalopram, Fluoxetina, Zoloft, Maveral, Exeffor, Xeristar, Cymbalta, Compendium, Frontal, Serenal, Anafranil, Abilify, Entact, Depas, Largactil, Lexotan, Control, Ansiolin, Valium, Roipnol, Lorans, Tofranil, Lyrica, Carbolithium, Depakin, Tegretol, Cipralex, Tatig, Eutimil, Daparox, Fevarin, Remeron, Davedax, Faxine, Neurontin, Rivotril (questo lo voglio assolutamente provare!), Haldol, Talofen, Prozin, Dobren, Equilid, Sulamid, Deniban, Levopraid (che ti fa venire due zinne grandi come il tendone del circo Togni), Orap, Nozinam, Belivon, Leponex, e tutti gli altri che purtroppo mi sono dimenticata di menzionare….
Avanti, dunque, correte! La scorta di psicofarmaci è arrivata e ce n’è per tutti!! Finalmente le preoccupazioni scompariranno!!!

5 commenti:

  1. Questo post non mi è piaciuto affatto

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  2. e perchè?? di cosa hai paura?????

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  3. ti dirò che nemmeno a me è piaciuto molto questo post.
    a volte sembra che tu voglia essere diversa a tutti i costi o infrangere le regole per...nessuna ragione in particolare.
    tu sei già diversa dagli altri, ognuno di noi lo è.
    sembra che tu non sia alla ricerca della serenità e della felicità.
    contraddicimi, ti prego.
    la zai preoccupata.

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  4. La zia non deve essere preoccupata, vai tranquilla che è tutto sotto controllo. E' stato uno sfogo violento e penso che sia molto meglio sfogarsi su un blog che andare in giro a rigare auto o picchiare le vecchiette.
    Il fatto è che sono molto, troppo, severa verso me stessa. Il flop lavorativo dell'altro giorno mi ha fatto sentire nuda ed inerme di fronte ai miei responsabili. Stavo andando talmente forte che stavo finalmente dimenticando gli insuccessi degli ultimi mesi. Per un attimo ho odiato me stessa, i medici, i farmaci, questo fottuto mondo del lavoro che mi fa mendicare un seppur minimo riconoscimento economico. Ero stufa, in poche parole.
    Io sono alla ricerca della serenità come buona parte di tutti noi(la normalità non ho ancora capito in cosa consista, per cui non ci penso). Ma tante volte, troppo spesso, mi sento fragile e vulnerabile. La rabbia che ne consegue è espressa a gran voce nel mio blog.
    Sono la regina dei paradossi: voglio assolutamente passare inosservata ma poi mi comporto in maniera plateale.
    Sono così, nel bene e nel male. Accettami.

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  5. io ti accetto così come sei, figurati.
    mi ero spaventata per i toni del post ma mi hai rassicurata.

    errare è umano, luisona e la strada è lunga, ma mi pare logico che ti girino le palle ogni tanto, mi stupirei del contrario.

    un abbraccio

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