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Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

lunedì 16 aprile 2012

Il ritorno di Ludmilla e Ildebranda

Cara Franz,
sono davvero felice che tu oggi sia venuta a trovarmi nella mia tana, erano secoli che non ci vedevamo, quante cose sono successe nel frattempo. Due ore e mezzo che sono volate via ma che voglio con una forza infinita imprimere nella carta affinché non vengano mai dimenticate.
Stiamo iniziando davvero un bel gioco, riscoprendo assieme la nostra gioventù, con infinita sincerità e con l'affetto che, nonostante molti anni di lontananza, non ci ha mai abbandonate. Abbiamo iniziato poco a poco a togliere il mare di polvere che si è depositato sui nostri ricordi. E penso che ci stiamo avventurando in un viaggio che durerà parecchio tempo e contribuirà a rinsaldare quel fortissimo legame che ci teneva unite strette strette come due gemelle siamesi e chiarirà momenti nei quali ci siamo allontanate o creato dei malintesi. Entrambe siamo del segno del leone, siamo impulsive ed irrazionali nei nostri scoppi di rabbia o di piacere.
Ora che finalmente mi sto emancipando dalla marea di psicofarmaci che negli ultimi anni mi hanno aiutata a sedare le mie paure e le mie angosce, mi sento molto più lucida e, con estremo piacere, riesco a ricordare il il passato. E' una riscoperta emozionante, anche se a tratti dolorosa, ma per la maggior parte fantasmagorica.
Quanto tempo è passato... tempo che oltre ai capelli bianchi ci ha portato un minimo di saggezza e le esperienze vissute ci hanno forgiato e fatto di noi due persone responsabili e mature. Chi può dirlo???
La vita ci ha portato ad intraprendere strade diverse, tu insegnante di equitazione e di italiano, io precaria tuttofare che per forza di cose mi devo reinventare ogni volta che riesco a catturare faticosamente un lavoro. Però entrambe siamo riuscite a laurearci, in età matura forse, ma è per questo che il nostro titolo vale di più, perchè è stato raggiunto con tanta fatica e sudore, ma soprattutto mi sento di ringraziarti perchè quando tu hai ripreso gli studi mi hai fatto da apripista e ho ricominciato anche io.
Gli anni 90 ci hanno viste protagoniste di mille avventure, incoscienti solo come noi sapevamo esserlo. Noi due assieme eravamo una forza della natura, potenti come un uragano, divertenti come un comico di Zelig.
Ora che sto togliendo la polvere che ha ricoperto i ricordi delle mille cose che abbiamo fatto, belle o brutte che fossero, sto iniziando un viaggio stupendo e questo viaggio voglio farlo solo con te, come due gemelle siamesi quali eravamo.
Noi due eravamo una contraddizione vivente. Di giorno irreprensibili studentesse nonché insegnanti di catechismo, la sera ci trasformavamo in due pantere assetate di mille avventure, ubriache marce (ma quanta vodka al melone ci siamo scolate????) ma felici e soprattutto libere.
Siamo state unite con il sangue nella lotta per l'emancipazione dalle rispettive famiglie, abbiamo combattuto con rabbia e quando alla fine abbiamo deciso che era più che giusto ottenere la nostra libertà, è nato un binomio esplosivo.
Abbiamo lottato gomito a gomito per la nostra libertà e io sono convinta che l'intensità con cui siamo esplose, una volta liberate, sia direttamente proporzionale al livello di castrazione a cui siamo state sottoposte dalle nostre famiglie.
Ci hanno tarpato le ali ed è stato un grosso errore perchè siamo diventate due bombe ad orologeria pronte ad esplodere con tutta la nostra follia dei vent'anni.
Credo inoltre che quella più penalizzata sia stata tu. Tuo padre e tuo zio hanno cercato in mille modi di frenare le tue legittime richieste di libertà, anteponendo sempre gli interessi e le necessità di tuo fratello. Addirittura tuo zio mi ha tolto il saluto per un anno e mezzo perchè si era convinto che fossi stata io a portarti sulla strada della perdizione, quando io avrei tanto voluto rispondergli che proprio sulla strada della perdizione ci siamo incontrate, ci siamo riconosciute, dando vita ad una coppia fantastica.
Ti ricordi quando scrivevamo sul giornalino “Mille lire”? Facevamo interviste assurde ai personaggi più rappresentativi di Plaino, nascoste dietro lo pseudonimo di Ludmilla e Ildebranda (io ero Ildebranda) ma tanto tutti sapevano che eravamo noi le artefici del fattaccio. Quando usciva il giornale, nel nostro mitico bar Cral calava all'improvviso un silenzio irreale perchè tutti erano impegnati a leggere le nostre interviste. E di questo potrei parlarne per ore.
Eravamo sempre unite ma quando una di noi due trovava moroso, per forza di cose ci separavamo e quando la storia finiva ci rincontravamo a raccogliere i cocci delle nostre esperienze fallite fumando mille sigarette nel nostro ritrovo segreto al parco.
Alla fine poi io mi sono ammalata e noi due ci siamo definitivamente perse di vista. Non me lo so spiegare, forse io mi sono volutamente isolata dal mondo, forse tu non hai insistito abbastanza nel cercarmi e farmi uscire dal mio bozzolo che mi proteggeva dal mondo. Ormai non ha neanche importanza tornarci su. Ho saputo solo oggi che anche tu hai attraversato un brutto periodo di crisi, avremmo potuto aiutarci a vicenza, ma da brave leonesse siamo troppo orgoglione per chiedere aiuto. Soffriamo in silenzio ma poi lottiamo e ci rialziamo. Sempre.
Una cosa però mi ha dato fastidio: io volevo far passare sotto silenzio la mia malattia (ma bastava guardarmi in faccia e in un nanosecondo si capiva che avevo qualcosa che non andava, che sciocca sono stata) quando tu invece, assieme a Luigi, avete rivelato il segreto di Pulcinella a mezzo mondo. Ci ho messo anni per farmi passare il forte rancore che ho provato.
E viceversa mi chiedo se ci sono torti che ti ho fatto che ora non ricordo.
Un altro grosso errore hai fatto: mi hai rivelato il segreto di A., sicuramente in buona fede perchè volevi sanare l'irrazionale antipatia che provavo verso di lei in quegli anni, ma questa è un'altra storia. A. aveva affidato il suo terribile segreto solo a te e S.
S. è stata muta come un pesce, tu no. Mi permetto di darti un piccolo consiglio: facci una chiacchierata con lei e finalmente, ora che veleggiamo per la quarantina, buttatevi indietro tutte le vecchie ruggini. Io con lei l'ho fatto, mi sono sentita un'idiota per averla trattata come una stupida, umiliandola inutilmente e me ne sono pentita alla grande. Ma anche questa è tutta un'altra storia.
Ora che abbiamo iniziato questo bel viaggio, passo la palla a te e sono certa che non mi deluderai... A presto!


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