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Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

mercoledì 18 aprile 2012

Da Franz n.1

Cara Luisa ciao,

quante volte ci siamo separate e non mi sono mai dimenticata di quello che siamo state insieme, la conferma dello stesso sentimento da parte tua mi sta regalando una felicità che a parole non riesco a descrivere.
Per rispondere subito a quello che mi scrivi e cercare un pò di ricordare gli antichi fasti incomincio così: ai tempi in cui la nostra amicizia sembrava affievolirsi e contemporaneamente venivamo catapultate nella "società dei grandi" non avrei mai pensato che ci sarebbero state dure prove da affrontare per noi, separatamente e in circostanze così particolari da farci vivere quasi come non ci fossimo mai conosciute. I percorsi che la vita ci ha offerto sono stati bizzarri, anche crudeli, beffardi, diresti tu!
In seguito, e non so ancora che nome dare a quel triste periodo, ogni volta che mi capitava d'incontrarti, in quelle rare occasioni in cui "prendevo coraggio", speravo sempre di poter ritrovare la luce negli occhi della mia spensierata amica Luisa. Cercavo colei che con le sue battute ironiche, l'energia allo stato brado e le fragorose risate mi aveva trascinato nel turbine del divertimento puro, a volte sconsiderato e senza freni, altre carico di suggestioni così ricche da farne bagaglio per l'età matura. Avevamo un codice tutto nostro, nella più completa complicità, non servivano parole, i nostri sguardi la dicevano tutta e, a seconda delle situazioni, sapevamo dove andare, cosa fare, da chi scappare!!!
Per molto tempo, sconfitta, provata, frustrata, non sapevo come aiutarti e neppure spiegarmi che, con la mia amica persa nelle sue difficoltà, i bellissimi ricordi delle nostre avventure, delle spensierate follie condivise con tanta spontaneità, sembravano spiccare il volo. Possibile che un colpo di spugna fosse passato a cancellare tutto? Dove si era nascosto il reciproco, incondizionato affetto che aveva tanto sostenuto la nostra amicizia? Ho analizzato il mio stato di sofferenza senza sosta, senza risposte sono riuscita ad andare avanti con i miei progetti cercando di capire, da lontano, come stavi, mille volte sperando che ti riprendessi il dovuto, tutto quello che la vita poteva offrirti e che non fosse solo privazione.
Prendere coscienza che non stavi bene è stato, per me, lunare. Le cose che non si possono spiegare, si sa, sono le più difficili da accettare. Ho incominciato a soffrire "il giusto", prima è stato incontrollabile, quando mi sono chiarita che non dovevo spiegarmi proprio un bel niente e che da quella voragine oscura in cui eri finita potevi uscire da sola, come potevi rimanerci.
Ho sospeso ogni giudizio, ho scoperto quanto dagli errori si possa imparare, quanto essi non siano così assoluti e irreparabili come mi era stato, purtroppo, insegnato!
Sono stata intrusiva e impietosa nello spifferare al mondo che non stavi bene e sono molto motivata a parlarne con te, è giusto e necessario farlo: ho tante cose da dirti sulle mie debolezze e sulla mia inadeguatezza di quei terribili momenti. Un prossimo incontro potrà aiutarci a rendere utile anche quel passato che non ci piace ma ci riguarda, nel bene e nel male, come affermi tu.
Anche per quello che verrà sono felice, ci stiamo offrendo un nuovo modo per apprezzare l'amicizia del passato e coltivare quella del presente, lo meritiamo. La luce che ho cercato nei tuoi occhi per tanto tempo è in te, io l'ho vista, e ora sono sicura che non ti ha mai abbandonato.
A presto! fr

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