Oggi, nel tumultuoso girovagare dei miei pensieri, alla fine ho provato il nulla, un senso di vuoto profondo.
Invece di scappare come ho fatto altre volte, sono rimasta quieta ad ascoltarlo ed accettarlo come una parte di me.
Ho passeggiato nel parco e, poco a poco, l'aria tiepida che mi accarezzava le guance ha accolto il mio dolore e mi ha donato un pò di tranquillità.
Ho pensato tanto al mio amico Gianni, avrei tanto voluto che ci fosse anche a lui, a ridere e scherzare come ai vecchi tempi. Tuttora non riesco ad accettare l'ineluttabile e di questo mio lato debole si ciba quotidianamente la carogna che ho dentro.
Negli ultimi giorni, a seguito della morte di Lucio Dalla, mi sono trovata spesso a canticchiare "A modo mio, avrei bisogno di carezze anch'io..." Per fortuna le carezze non mi mancano, ma sento ancora qualcosa che mi scappa, qualcosa che inseguo e non riesco a trovare.
Ma che cos'è?
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