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Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

giovedì 12 agosto 2010

Quello che ha imparato Paolo Coelho

Paolo Coelho è una gran persona, è uno dei miei  scrittori preferiti, ha vissuto una vita veramente particolare, è stato anche ricoverato in un istituto psichiatrico perchè era una persona dotata di una sensibilità particolare, scambiata da medici incompetenti per malattia mentale.
Non ho ancora iniziato a leggere la sua biografia che mi ha regalato la zia Gigia ma so già che sarà una lettura molto coinvolgente.
Anni fa ho trovato alcune sue citazioni, riguardano le cose che ha imparato nella vita e che vorrei poter imparare anch'io, anche se ho molta strada ancora da fare. Eccole qui:

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:

Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.

Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.

Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso.

Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.

Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

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Oggi ho saputo che è morto un mio caro amico che era ammalato da tempo. La cosa che mi ha fatto rabbia è che eravamo d'accordo di trovarci a bere qualcosa prima o poi ma tutte le volte che mi cercava io ero sempre impegnata, a macinare vasche in quella piscina di merda.

Mi rimane il rimpianto di non averlo salutato, gli volevo un gran bene, abbiamo passato bei momenti assieme.

A Natale ci eravamo incontrati e ci eravamo abbracciati forte forte, con la promessa reciproca che ce l'avremmo fatta. Conservo ancora il suo sms in risposta ai miei auguri:
"Grazie cara Luisa. Ricambio gli auguri sicuro che anche tu farai la tua lotta. Ce la possiamo fare! Un abbraccio! Gianni."

Ora che lui non ce l'ha fatta, mi assumo io l'impegno per tutti e due di farcela, di guarire una volta per tutte. Voglio vivere, voglio combattere, so che da lassù lui mi guarda e sorride.

Il suo viso sereno quando l'ho visto oggi disteso nella bara mi ha dato una sensazione davvero forte: ha smesso di soffrire ed ovunque sia, so che finalmente sta bene.

E per una vita che finisce, un'altra incomincia. E' nato Tommaso, figlio del mio amico Luigi e della sua morosa Cristiana. Che la vita gli sorrida sempre.

E' un mondo talmente ingiusto a volte, ma in fondo è ancora molto bello....

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