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Uno splendido viaggio sulle montagne russe della mente di una borderline girl

domenica 6 giugno 2010

verso casa

Oggi è domenica 6 giugno, il sole è alto su un cielo azzurro splendente. Sono quasi due mesi che sono ricoverata in questa clinica per anime devastate.

Sono entrata il 16 aprile, fuori faceva un freddo che gelava anche l'anima, avevo lo sguardo perso, il cervello lavorava a ritmo di una lumaca e con nessuna voglia di fare qualcosa per me, volevo solo starmene parcheggiata in questa sorta di hotel a 5 stelle, a riposarmi e giocare a ping pong.

Ho fatto gli stracazzi miei per un mese abbondante, poi sono stata posta di fronte a una scelta importante: mettermi d'impegno per migliorare (guarire è una parola grossa), oppure finire in ospedale col sondino nasogastrico.

Essere sbattuta con violenza di fronte alla dura realtà mi ha fatto pensare, ho fatto anche brutti pensieri dettati dalla paura, come ad esempio salire sul tetto e buttarmi giù, poi ho deciso di provare.

Ho ottenuto dei risultati ma la fatica è stata davvero tanta. E adesso, a meno quattro griorni dalla dimissione, mi sto fottendo di paura. Mi ritufferò nel mondo, nella vita vera, non ci sarà più nessuno a dirmi cosa devo fare, dovrò veramente mettermi alla prova.

Si sta bene qui dentro, sembra di stare in vacanza, ma è pur sempre un ambiente artficiale. Sono due notti che faccio incubi terrificanti, talmente vividi da sembrare reali. Stanotte ad esempio ho sognato che cadevo per terra e non avevo la voce per chiamare aiuto, poi mi trascinavano via come un sacco di patate verso il pronto soccorso dove prima la polizia mi sottoponeva alla macchina della verità e poi venivo intubata.

Secondo me sto assorbendo molto la negatività e il dolore di alcune persone che mi stanno intorno, ho ascoltato con interesse le loro storie, ho provato a dare una pacca sulle spalle e un sorriso per farle stare meglio, ma non è il mio compito, io devo seguire la mia strada, quella che mi porterà verso casa e soprattutto dal mio amore che mi sta aspettando.

Sono entrata che i miei sentimenti erano aridi come il deserto ed esco innamorata, della vita e di un uomo eccezionale, che mi ha scelto nonostante tutti i miei difetti. Non sono una donna perfetta, ma gli darò tutto di me.

La macchina è accesa, sono pronta per partire.. meno quattro, meno tre, meno due, meno uno.... arrivoooooooooooo!!

Home, where my thoughts are escaping, home

where my music's playing, home

where my love lays silently for me. Only for me...

3 commenti:

  1. Ancora una volta mi permetto di commentare, sperando che non ti dispiaccia...
    Innanzitutto l'espressione "clinica per anime devastate" non mi piace proprio: direi piuttosto "clinica per anime fragili e bisognose d'aiuto", ma non devastate! Ti pare che un'anima devastata sia in grado di creare un blog come il tuo, con dentro una marea di pensieri profondi? Io direi di no...
    Sai, anche a me capita di avere brutti pensieri a volte, ma guarda caso poi ci sono sempre le scelte importanti che mi riportano sulla retta via...
    è normale che adesso tu abbia un po' di paura, ma mi raccomando, non lasciarti sopraffare: una volta fuori, cerca di mantenere il più possibile le abitudini che avevi in clinica, per avere la sicurezza della routine. Poi ti consiglio anche di non lasciar perdere il blog, se non altro perché sarei felice di sapere qualcosa della tua vita vera...
    Se dovessi sentirti troppo stressata, ti consiglio un esercizio, che noi interpreti facciamo sempre prima di una prestazione, per tenere a bada lo stress.
    Siediti su una sedia con lo schienale, con il sedere ben indietro sul sedile, la schiena appoggiata e i piedi per terra, mani sulle cosce; guarda avanti e concentrati su tutti i punti del tuo corpo che fanno pressione contro la sedia; quando li senti tutti, chiudi gli occhi e inizia ad inspirare ed espirare a ritmo regolare, concentrandoti sul tuo respiro. Continua per 5 minuti. Poi apri gli occhi e senti come stai, ripeti l'esercizio finché non ti senti tranquilla. Con me funziona sempre! Penso possa andare bene anche dopo un incubo notturno...
    Per quanto riguarda l'uomo fortunato che ti ha scelto, sono sicura che non vorrai farlo pentire, quindi sarà una ragione di più per comportarti bene una volta fuori!
    Quindi ora non ti resta che aspettare il semaforo verde e poi via per la tua strada, ma mi raccomando: allaccia le cinture e guida con prudenza! :)
    Se ti va, scrivimi una cartolina ogni tanto! :)

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  2. Cara Lisa, mi fa molto piacere leggere i tuoi commenti ed è bello per me sapere che ho dei lettori del mio blog. E poi tu scrivi cose molto intelligenti, che mi danno vari spunti di riflessione.
    Però ti confermo che la mia definizione della clinica è per anime devastate, ho ascoltato storie molto pesanti, vite deragliate, che prendono questo ricovero come ultima spiaggia prima dell'autodistuzione. Comunque sia, questo periodo è stato molto duro e difficile, ho dovuto mettermi in gioco, fare delle scelte davvero impegnative.
    E' più che naturale che io abbia timore di affrontare la vita fuori da qui, mi hanno insegnato a pedalare sostenendomi ed è giunta l'ora di viaggiare da sola.
    Cercherò il più possibile di mantenere le abitudini e i ritmi che ho imparato, in modo tale da non mettere più a repentaglio la mia vita. Voglio volermi bene.
    Il blog mi ha aiutato molto per esprimere tutti i pensieri e le emozioni che sentivo dentro e non ho alcuna intenzione di smettere di scrivere, è un'esperienza davvero catartica.
    Ancora quattro giorni, sto fremendo, ma mi sento pronta.
    Grazie per la dritta dell'esercizio di rilassamento, sicuramente la metterò in pratica.
    E spero che tu continuerai a seguirmi come hai fatto finora, mi ha fatto molto piacere.
    un abbraccio

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  3. Contaci! E naturalmente ricambio l'abbraccio virtuale! A presto! :)

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